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La risonanza magnetica diventa un viaggio avventuroso nello spazio. Così l’ospedale San Raffaele presenta ai bambini uno degli esami medici più temuti e inquietanti. Il progetto è stato messo a punto dall’Unità di Neuroradiologia dell’Irccs.
Superare le paure dei bambini
Il progetto “Piccolo astronauta”, che ha vinto il premio Terzani 2010 per l’Umanizzazione della Medicina, ha come obiettivo il condurre per mano il piccolo paziente e fargli superare le sue paure, scatenando la sua creatività e la sua fantasia. A partire dalla sala d’attesa, fino al momento di entrare nel “tunnel” dove si effettua l’esame.
Una navicella spaziale
La risonanza magnetica si trasforma in una navicella spaziale che accompagna il bambino, proprio come un astronauta, tra pianeti, stelle e galassie, riprodotti grazie a uno speciale videoproiettore. In questo modo il piccolo paziente può affrontare l’esame senza paura. Ad accompagnare i bambini durante il “corso di addestramento per piccoli astronauti” sono i neuroradiologi, le psicologhe, i tecnici e gli infermieri dell’unità di Neuroradiologia che, insieme, lavorano per creare una relazione di fiducia con i bimbi, proponendo varie attività a seconda della loro età e trasformando ciò che può essere pauroso in qualcosa che susciti curiosità.
Il percorso dei piccoli astronauti
Il bambino e la sua famiglia sono accolti da una psicologa e vengono accompagnati nella speciale sala d’attesa dedicata ai più piccoli. Qui la psicologa, a seconda dell’età del piccolo paziente, prepara il bimbo all’esame proponendogli varie attività e affiancandolo durante il “corso di addestramento per astronauti”. Bimbi e famiglie vengono preparati al viaggio spaziale anche grazie ai tablet messi a disposizione e a un’applicazione creata appositamente per i piccoli pazienti che propone un percorso interattivo a tema. Una volta ricevuto il patentino di astronauta, i bambini sono condotti nella stanza della Risonanza Magnetica e cominciano il loro viaggio tra stelle, pianeti e navicelle. Al termine dell’esame, ai piccoli pazienti viene rilasciato un attestato in ricordo della loro avventura nello spazio.
Un esame difficile
La risonanza magnetica è uno strumento diagnostico che permette un’esplorazione per immagini molto sofisticata dei vari distretti anatomici del corpo umano con l’utilizzo di un campo magnetico e di radiofrequenze. Nonostante l’elevata accuratezza, l’esame può essere difficile da affrontare perché richiede che il bambino rimanga immobile per una durata di tempo variabile tra i 30 e i 60 minuti. Per eseguire la risonanza magnetica nei neonati si sfrutta il sonno spontaneo; i bambini fino ai 5-6 anni, invece, devono essere sottoposti a una sedazione farmacologica da un medico anestesista. Dopo i 6 anni, se preparati in modo adeguato, i piccoli pazienti sono quasi sempre in grado di sottoporsi all’esame da svegli.