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Sebbene molti lo considerino un disturbo invernale, in realtà il raffreddore può comparire anche in estate. Niente di strano: anche la bella stagione può mettere a dura prova le prime vie respiratorie del bambino. Vediamo le situazioni più a rischio.
È un’infezione virale
Il raffreddore è un’infezione virale che interessa il naso e la gola. Può essere causato da 200 tipi di virus diversi, che si diffondono da un bambino all’altro attraverso le vie aeree. Per esempio, con le goccioline di saliva che si disperdono nell’aria mentre si starnutisce. Anche le mani sono un veicolo di contagio: per contatto con persone che hanno il virus oppure con oggetti contaminati.
I fattori di rischio
Sebbene molti la considerino “innocua”, in realtà anche l’estate è una stagione a rischio per quanto riguarda il raffreddore. Soprattutto nel bambino piccolo, che ha un sistema di difesa ancora immaturo ed è più delicato degli adulti. L’uso dell’aria condizionata o del ventilatore, le brusche variazioni di temperatura fra locali refrigerati e ambienti esterni torridi, la sudorazione abbondante, il tasso di umidità, i temporali improvvisi rappresentano tutti fattori di rischio per questa infezione.
Il lavaggio del nasino
Se il piccolo ha il naso chiuso, occorre liberarlo, utilizzando soluzione fisiologica e appositi aspiratori più volte al giorno. Il pediatra può consigliare anche l’uso dell’aerosol con soluzione fisiologica.
Attenzione all’idratazione
È importante, poi, far bere molto il bambino: i liquidi aiutano a fluidificare il muco e a mantenere l’organismo in condizioni di giusta idratazione (ottimali per reagire all’attacco del virus). Anche se è estate, infine, è fondamentale controllare l’umidità. Il tasso in casa deve essere intorno al 50-55%: se serve, ricorrere a deumidificatori o umidificatori per correggerlo. In ogni caso, è bene aerare sempre bene le stanze della casa, per disperdere i microbi presenti nell’aria.