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Chi l’ha detto che l’intelligenza è tutta ed esclusivamente una questione di Dna? Non è vero che non si può fare nulla per migliorare il quoziente intellettivo, o QI, dei bambini. Anzi: se i genitori nei primissimi anni li stimolano molto, ci sono buone speranze di avere figli intellettualmente dotati. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un team di ricercatori della Rutger University nel New Jersey, pubblicato sulla rivista medica Psychological Bulletin dell’American Psychological Association.
Il peso dei geni…
Per prima cosa gli autori hanno valutato gli studi presenti in letteratura per capire quanto conta l’ereditabilità sullo sviluppo dell’intelligenza. Hanno così utilizzato una scala decimale che va da 0 a 1, per determinare quanto il codice genetico pesa nel dare forma a una data caratteristica individuale: in pratica, lo 0 equivale a un’assenza di peso, mentre 1 indica che il carattere è totalmente dovuto ai geni. Per esempio, secondo loro il colore degli occhi ha un quoziente di ereditabilità pari a 0.99, dunque è stabilito quasi completamente dal Dna.
… E degli stimoli
Invece, per il quoziente intellettivo la quota di ereditabilità è pari all’80% (punteggio dello 0.8). Tuttavia, questa percentuale diminuisce nei primissimi anni di vita. Infatti, le evidenze scientifiche suggeriscono che nella prima infanzia le facoltà intellettive risultano molto più modulabili rispetto a quando si è adulti. I ricercatori americani hanno stabilito che nei bimbi piccoli l’ereditabilità del QI da 0.8 scende a 0.3. Ciò significa che durante i primi anni l’influenza dell’ambiente esterno e dunque dell’educazione è molto forte, tanto che vale per il 70%. Hanno concluso, quindi, che i genitori possono agire per alzare il Qi dei figli.
I consigli per mamma e papà
Ma in che modo i gentori possono influenzare il Qi dei figli? Innanzitutto, aumentando il più possibile i contatti con gli altri, con la mamma, il papà, i familiari, ma anche con le altre persone. Le stimolazioni relazionali e sociali, infatti, sono molto importanti. Sì, anche a incoraggiare i bambini a giocare all’aperto, a lasciarli liberi di esplorare con i cinque sensi, a spronarli a conoscere il mondo esterno e le realtà diverse dalla propria.