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Le punture di medusa sui bambini, se si passano le vacanze estive al mare, non sono un evento così raro. Solitamente le meduse dei mari italiani non sono pericolose. Possono però essere dolorose, far piangere e spaventare il bambino. Per questo è importante gestire le punture con serenità e mettere in atto le manovre corrette. Vediamo insieme come.
Che disturbi provoca la puntura di medusa sui bambini
Per evitare le punture di medusa sui bambini, è importante ovviamente impedire che i piccoli entrino in acqua se sono presenti questi esemplari.
- Purtroppo non è sempre possibile individuarle, perché le meduse sono trasparenti, costituite per la maggior parte di acqua. Inoltre alcuni esemplari sono piccoli, restano qualche centimetro al di sotto della superficie, di conseguenza vederle è davvero difficile.
- Può quindi succedere che il bambino, mentre nuota o gioca in acqua, tocchi involontariamente la medusa, che non punge e non morde, ma rilascia attraverso le estremità dei tentacoli una sostanza urticante.
- Il bambino avverte allora una improvvisa, intensa sensazione di dolore bruciante, che lo spinge a uscire dall’acqua rivolgendosi a un genitore.
- La parte colpita appare arrossata, calda, con punti più visibili dove i tentacoli hanno sfiorato la cute.
- Se il contatto è stato particolarmente prolungato, è possibile che alcune parti di tentacoli della medusa restino attaccate alla pelle.
Come comportarsi in caso di puntura di medusa sui bambini
In caso di punture di medusa sui bambini, è importante far uscire il piccolo dall’acqua, cercando di tranquillizzarlo, di sdrammatizzare mostrandosi tranquilli e sereni. Infatti, un attacco di medusa nella maggior parte dei casi dà origine a una lieve eruzione cutanea che si risolve nel giro di pochi giorni. È anche importante non mostrarsi spaventati, perché questo potrebbe ingenerare nel bambino una sorta di paura dell’acqua. Ecco cosa fare, secondo la Società Italiana di Pediatria – Sip.
- Lavare la parte colpita con abbondante acqua di mare, la più indicata per rimuovere tracce del liquido urticante e favorire il distacco di eventuali brandelli di tentacoli;
- L’ideale sarebbe utilizzare acqua di mare tiepida, cercando di prenderla in punti dove è molto bassa, oppure chiedendo in qualche bar o locale della spiaggia se è possibile riscaldarla leggermente;
- Per favorire la scomparsa del prurito e del bruciore sarebbe utile applicare uno strato di gel astringente al cloruro di alluminio al 5%. Chi si reca al mare dovrebbe sempre averne una confezione a portata di mano;
- In casi molto rari il bambino potrebbe essere allergico alla sostanza urticante emessa dalla medusa. In questo caso può presentare difficoltà di respirazione, colorazione pallida o bluastra della pelle, debolezza. È bene chiamare il pronto intervento e portare il bambino in ospedale per le cure del caso per escludere che si tratti di shock anafilattico.
Gli errori da non commettere
Inoltre, è importante evitare alcune manovre scorrette che potrebbero ritardare la guarigione, come per esempio:
- applicare sulla ferita alcol, aceto, ammoniaca o succo di limone, che non riducono il bruciore, non disinfettano e possono, anzi, aumentare l’irritazione. Anche l’acqua dolce è poco efficace;
- strofinare la sabbia o l’asciugamano sulla pelle urticata: non aiuta l’eliminazione del liquido urticante e, anzi, peggiora l’irritazione;
- applicare pomate antistaminiche che sono poco efficaci in questo caso;
- esporre al sole la zona urticata. La pelle è sensibile e potrebbero comparire cicatrici e macchie.
Fonti / Bibliografia
- Bambini e meduse, ecco le 5 cose da fare e quelle da non fare - Società Italiana di PediatriaCon l’arrivo dell’estate, con i bagni in mare, vi è la possibilità di vedere le meduse. Se le si avvista in mare, la cosa migliore è non far fare il bagno al bambino. Ma non sempre è facile avvistarle.
- Mare: meduse e altri incontri pericolosi - Ospedale Pediatrico Bambino GesùTutto quello che dobbiamo sapere per proteggere i nostri bimbi dagli animali con i tentacoli urticanti