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Come riconoscere le punture d’insetti
Zanzare
Provocano i caratteristici ponfi rivelati e particolarmente pruriginosi nelle aree scoperte. Se la zona interessata è molto fragile come le palpebre o le labbra, il gonfiore diventa molto evidente.
Pappataci
Simili alle zanzare ma più pelosi e più silenziosi (da qui il nome) sono caratteristici delle zone umide e fanno la loro comparsa soprattutto nelle ore serali. Pungono generalmente le caviglie e i piedi vista la scarsa propensione di questi insetti al volo provocando un’eruzione cutanea rossa, in genere piuttosto estesa, più o meno gonfia e pruriginosa.
Tafani
Chiamati anche mosche cavalline perché ronzano attorno alle mucche e ad altri animali come i cavalli e gli asini, hanno l’aspetto di grasse mosche. Ma a differenza delle mosche pungono provocando ponfi rossi che spesso portano a un gonfiore molto esteso e un dolore piuttosto intenso.
Api
Pungono una sola volta rilasciando il pungiglione che rimane generalmente attaccato alla pelle; va quindi tolto quando lo si vede, non con una pinzetta che potrebbe spezzarlo ma con un ago, una lama smussata o della carta plastificata (una carta di credito ad esempio). La puntura provoca un gonfiore molto ampio, fino a cinque centimetri, rosso e dolente che permane per parecchi giorni.
Vespe
Le loro punture provocano sintomi uguali a quelli delle api; le vespe però, non rilasciando il pungiglione, possono pungere anche più volte lo stesso soggetto.
Calabrone
La zona che è stata punta diventa immediatamente rossa e molto gonfia con una sensazione di dolore molto intenso che si accompagna spesso alla comparsa di vescicole pruriginose.
Processionaria
Si tratta di un bruco peloso che abita gli spazi verdi come i giardini e i prati, in particolare in prossimità di pini e quercie. Le processionarie si muovono in gruppo, in fila indiana come in processione, da cui il nome: le larve sono dotate di peli uncinati dove è presente la thaumetopeina, una sostanza urticante. Anche con un semplice sfioramento, questa sostanza viene rilasciata provocando in genere un forte prurito ma anche arrossamento e gonfiore.
Le specie più pericolose
Zanzara Culex
È tra le maggiori responsabili della trasmissione mediante puntura del West Nile, un’infezione che si manifesta con febbre, nausea, vomito, mal di testa e a volte con serie eruzioni cutanee. L’infezione sull’uomo è nell’80% dei casi asintomatica; nel 20% dei casi provoca sintomi simili a un’influenza che rientrano da soli, senza necessità di terapia, ma nello 0,1% può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. La zanzara Culex è presente in alcune zone dell’Italia (Chieti, Cosenza, Modena, Parma, Bologna, Mantova, Reggio Emilia, Rovigo nonché in alcune aree della Spagna (Siviglia) e della Grecia (Larissa) oltre che in quasi tutta l’Africa.
Zanzara tigre
Ormai endemica in Italia può trasmettere l’infezione da Dengue e Chikungunya, entrambe caratterizzate da febbre alta e forti dolori muscolari. Attenzione che le zanzare tigre amano il caldo e l’umidità e prediligono le zone stagnanti (nonché i sottovasi di casa) dalle quali è bene tenere sempre lontani i bambini.
Api, vespe e calabroni
Sono tutte specie molto pericolose perché la loro puntura, oltre ad essere molto dolorosa, può essere responsabile di reazioni gravi fino allo shock anafilattico. Il calabrone europeo è considerato l’insetto più velenoso in Italia per la potenza del veleno che contiene una miscela di tossine in grado di causare reazioni dolorose e, in casi estremi, reazioni allergiche gravi come lo shock anafilattico. Attenzione poi nel caso di viaggi in Cina, Giappone, Taiwan, Nepal, India e Sri Lanka dove è presente una particolare specie di calabrone gigante asiatico, la cosiddetta vespa mandarina, dal veleno potenzialmente letale. Anche alcune specie di api presenti in aree tropicali, come l’apis mellifera scutellata, rilasciano un veleno potentissimo responsabile di reazioni molto dolorose.
Processionaria
Questo insetto apparentemente innocuo non va sottovalutato dal momento che può rilasciare la sostanza urticante contenuta nei peli con un semplice sfioramento provocando così reazioni anche piuttosto intense. Oltre alle reazioni cutanee, se i peli vengono a contatto con gli occhi, cosa per altro facile se i bambini si sdraiano in un prato, possono provocare una congiuntivite con rossore, prurito, abbondante lacrimazione. Se ingeriti i peli possono provocare disturbi respiratori come l’asma senza la possibilità di escludere nei soggetti predisposti uno shock anafilattico.
Pappataci
Il vero rischio della puntura di questi insetti, noti anche con il nome di flebotomi, termine che deriva dal greco e che significa “tagliatori di vene”, non è tanto il rossore quanto il fatto che può essere vettore di malattie infettive come la leishmaniosi, un’infezione che può colpire sia gli animali domestici che l’uomo. Occorre perciò prestare attenzione all’insorgenza di sintomi quali la febbre nelle ore successive alla puntura.
Cosa fare in caso di gonfiore duro e caldo
- l’età: nei bambini piccoli le reazioni sono più evidenti rispetto a un adulto
- l’area della puntura: ci sono zone del viso e del corpo, come le palpebre ad esempio, che sono molto delicate; qui le punture di insetto provocano reazioni più violente
- la predisposizione allergica: nei soggetti che soffrono di atopia o sono soggetti a reazioni allergiche, le punture di insetti determinano una reazione più decisa.
Quando preoccuparsi
Proprio perché le reazioni alle punture di insetti possono essere del tutto soggettive è bene che i genitori monitorino con attenzione la situazione per tenerla sotto controllo e intervenire al bisogno. E’ opportuno infatti contattare il medico o il pediatra:
- se arrossamento e gonfiore peggiorano dopo due, tre giorni anziché mostrare segni di remissione
- la puntura interessa zone molto delicate come la bocca, la gola, l’area degli occhi, le mucose genitali
- l’arrossamento intorno all’area della puntura si espande superando i dieci centimetri di diametro
- l’area della puntura si infetta presentando pus e un dolore sempre più intenso. Questo succede spesso con i bambini che, sia pur inavvertitamente, tendono a grattare le punture di insetti. Si viene a provocare così un trauma dove è possibile una sovrainfezione con altri microrganismi, in particolare batteri, con aumento del dolore, secrezione purulenta e formazione di croste. Tra le complicazioni delle punture di insetti che più frequentemente si presentano in infanzia c’è l’impetigine, tipica soprattutto della stagione estiva.
- compaiono sintomi sistemici come febbre, spossatezza, rigonfiamento dei linfonodi, dolori muscolari e articolari, mal di testa.
- difficoltà respiratorie
- gonfiore alla faccia, alla bocca e alla gola
- nausea e vomito
- aumento della frequenza cardiaca
- capogiri con eventuale svenimento
- perdita di coscienza
Cosa fare per evitare le punture di insetto
- Se ci sono api, vespe, calabroni meglio non tentare di colpirli perché così diventano più aggressivi ma allontanarsi con calma.
- In presenza di insetti che volano è bene insegnare ai piccoli a non agitarsi muovendo le braccia ma ad allontanarsi molto lentamente.
- In presenza di alveari, cercare di non disturbare gli insetti: se sono presenti in giardino o in casa, evitare di avvicinarsi e rivolgersi a professionisti e personale specializzato per farli rimuovere al più presto
- Meglio evitare di far indossare ai bambini abiti dai colori sgargianti che possono attrarli: meglio optare per colori neutri come il bianco o il beige
- Se si prevede una passeggiata nei boschi o un pic nic sul prato meglio vestire i piccoli con pantaloni o magliette a maniche lunghe, scarpe e cappelli per limitare al minimo l’esposizione della pelle.
- Durante i pranzi o le merende all’aperto all’aperto, attenzione a tenere alimenti e bibite coperte, soprattutto quelli zuccherini o dolci, che attraggono maggiormente gli insetti.
Prodotti pre e post puntura di insetti
Esistono in commercio tanti prodotti che aiutano a prevenire le punture di insetto o che hanno azione lenitiva e rinfrescante per attenuare il prurito, da mettere post puntura. Di seguito vi proponiamo due prodotti dell’azienda Olcelli specifici per le pelle sensibili dei bambini.
Il primo è Zeta Baby, una lozione protettiva ed emolliente realizzata con oli essenziali, famosi per essere sgraditi agli insetti, come geranio, lavanda e molti altri.
Il secondo è Post Zeta Baby, un gel lenitivo post puntura realizzato con aloe vera, e altri estratti naturali di piante, in grado di lenire il prurito e il bruciore.