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È un nesso causa-effetto che i ricercatori esperti di sonno sostengono ormai da tempo: ora un nuovo studio pubblicato sulla rivista medica Sleep rafforza la convinzione, già suffragata da altre ricerche per quanto riguarda gli adulti, che poco sonno – ovvero meno di otto ore a notte – comporti un aumento del rischio di sviluppare sovrappeso e obesità nel corso della vita.
Lo studio su oltre 75.000 bambini e adolescenti
I ricercatori dell’Università di Warwick (Inghilterra) hanno incrociato i dati di 42 ricerche condotte sull’argomento, per un totale di 75.499 soggetti coinvolti tra bambini e adolescenti fino ai 18 anni. I ricercatori britannici hanno etichettato i partecipanti come “poco dormienti” o “dormienti regolari” a seconda delle ore di sonno che dormivano ogni notte, utilizzando come parametro di riferimento le Linee guida della National Sleep Foundation statunitense (secondo cui i neonati fino a 11 mesi dovrebbero dormire 12-15 ore; i bambini fino a 2 anni 11-14 ore; i bambini dai 3 ai 5 anni 10-13 ore; quelli dai 6 ai 13 anni 9-11 ore e gli adolescenti 8-10 ore).
Poco sonno e l’ago della bilancia sale
I ricercatori, dopo aver monitorato per tre anni le variazioni nell’indice di massa corporea e l’incidenza di sovrappeso e obesità dei bambini testati, hanno potuto rilevare che i piccoli che dormivano meno ore di quelle consigliate in base alla fascia d’età avevano in media il 40% di rischio in più di sviluppare l’obesità rispetto ai coetanei che dormivano regolarmente. Percentuale che saliva al 57% per i bambini in età prescolare e al 123% per quelli fra i 6 e i 13 anni, mentre per gli adolescenti scendeva al 30%.
Anche altri problemi
Michelle Miller, co-autrice della ricerca, afferma che il sonno è molto importante per la salute dei bambini ed è un parametro che non va sottovalutato: “I risultati dello studio rafforzano il concetto che il poco sonno sia un importante fattore di rischio per l’obesità”, spiega Miller. Ma non solo: è importante non abbassare la guardia non solo nei confronti di sovrappeso e obesità, ma anche in relazione ad altre patologie che possono scaturire dall’aumento di peso in una sorta di reazione a catena, dal momento che “essere in sovrappeso può portare a malattie cardiache e al diabete di tipo 2”.