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Le placche in gola nei bambini sono un problema piuttosto frequente, nei mesi invernali, ma non solo. I genitori se ne accorgono perché i piccoli lamentano dolore alla gola, fastidio e difficoltà a deglutire soprattutto i cibi solidi. Non bisogna preoccuparsi, ma nemmeno prendere iniziative senza consultare prima il pediatra, che potrà fornire indicazioni per la cura più efficace.
Le cause delle placche in gola
Le placche in gola non sono un disturbo in sé, bensì la conseguenza di un’infezione delle vie aeree superiori, che attiva le difese dell’organismo. In gola, infatti, si trovano le tonsille, due organi gemelli che fanno parte del sistema linfatico e che agiscono come sentinelle nei confronti dei germi inalati o ingeriti. Le tonsille non solo impediscono a virus e batteri di raggiungere bronchi e polmoni, ma producono linfociti, cellule di difesa dirette contro questi agenti infettivi. La reazione immunitaria, quando è molto intensa, provoca una tonsillite, ossia una infiammazione delle tonsille stesse. La tonsillite, a volte, può dare luogo alla comparsa di placche, formazioni purulente localizzate sulle tonsille, risultato dell’accumulo di batteri, globuli bianchi, plasma e scarti cellulari dovuto al processo infiammatorio.
Le cause delle placche in gola nei bambini
Le placche in gola nei bambini in conseguenza delle tonsilliti sono dovute a un’infiammazione acuta provocata da agenti infettivi. Questi possono essere:
- virus, come adenovirus, coronavirus, rhinovirus (responsabili anche di raffreddore), enterovirus, herpes simplex e, in qualche caso più raro, virus di Epstein-Barr che provoca la mononucleosi. I virus causano il 70% delle tonsilliti infettive, solitamente nei bambini più piccoli, fino ai 5 anni di età
- batteri, soprattutto lo Streptococco Beta-emolitico di gruppo A e lo Staphylococcus aureus. Le infezioni batteriche alle tonsille sono tipiche soprattutto di bambini in età scolare e adolescenti
- la Candida albicans, un fungo saprofita dell’organismo che in particolari condizioni di debolezza si moltiplica, causando la formazione di depositi bianchi non solo sulle tonsille, ma anche in bocca
- altri germi come il Mycoplasma (responsabile anche di polmoniti) o la Chlamydia
In altri casi ancora, le tonsilliti con formazione di placche in gola nei bambini sono legate a infiammazioni croniche latenti, che si riacutizzano per sbalzi termici, stress fisici, fatiche intense.
I sintomi delle placche in gola nei bambini
Solitamente è il bambino stesso che fa capire ai genitori di avere problemi di tonsillite e quindi placche in gola. Queste, infatti, causano mal di gola che si accentua alla deglutizione e danno un senso di ingombro alla gola, che il piccolo riferisce lamentando fastidio. All’ispezione da parte dell’adulto, le tonsille appaiono gonfie e arrossate, presentando piccoli ammassi di colore bianco-giallastro e di aspetto caseoso. Inoltre possono manifestarsi altri sintomi come:
- dolore all’orecchio di tipo riflesso, ossia derivante dal fastidio alla gola che giunge all’orecchio attraverso il nervo cranico-glossofaringeo
- aumento di volume dei linfonodi localizzati sotto la mandibola
- tosse
- mal di testa
- raffreddore e scolo nasale
- alito cattivo
- abbassamento del tono di voce
- nausea e vomito soprattutto nei bambini più piccoli
- rash cutaneo, ossia colorazione intensa ed eruzioni della pelle del viso, soprattutto se la causa è lo Streptococco.
Placche in gola senza febbre e senza sintomi
A volte può comparire febbre, soprattutto se le placche sono causate dallo Streptococco. Ma si possono anche manifestare placche in gola senza febbre. In questo caso, l’infezione è dovuta a virus o ad altri germi e, di conseguenza, non è sempre facile accorgersi della presenza di queste formazioni sulle tonsille del bambino. Più difficile, invece, che compaiano placche in gola senza sintomi. Solitamente infatti, come è stato detto, sono presenti dolore e fastidio alla deglutizione. L’assenza di febbre non deve indurre i genitori a sottovalutare il problema: se il piccolo lamenta dolore, è bene contattare il pediatra. Le placche in gola senza sintomi, infine, possono essere causate anche da residui di cibo, impurità del cavo orale e cellule morte che si accumulano nelle cavità naturali delle tonsille, dando luogo ai cosiddetti tonsilloliti. Questi depositi solidi e di colore biancastro, a un occhio poco esperto, possono apparire come vere e proprie placche da infezione batterica.
Placche in gola nei bambini, la diagnosi
Quando il genitore si accorge che il proprio figlio ha le placche in gola, pensa subito a un’infezione di tipo batterico e ritiene che sia utile la somministrazione di antibiotico. In realtà, è bene evitare di prendere iniziative di questo tipo senza consultare il pediatra, perché possono essere inutili e causare problemi di resistenza agli antibiotici stessi. Nella maggior parte dei casi, infatti, le tonsilliti sono di origine virale, quindi gli antibiotici sono inefficaci. È invece opportuno attendere almeno 72 ore. Ecco come si procede per la diagnosi delle placche in gola nei bambini.
La visita
Per capire se si tratta davvero di placche in gola di origine infettiva, il pediatra effettua una attenta ispezione della gola per osservare l’aspetto delle tonsille. Compie la cosiddetta Vads, ossia il controllo accurato delle vie aeree superiori, esaminando la bocca e la gola. Inoltre tasta i linfonodi del collo e quelli presenti sotto la mandibola, per valutare se sono gonfi e quindi indicano un’infezione ancora attiva.
Il tampone
Il tampone faringeo viene oggi eseguito meno di frequente rispetto al passato. Se il medico stabilisce che va effettuato, per capire se si tratta di un’infezione batterica o meno, è opportuno farlo in ambulatorio e non a casa. Si preme delicatamente la tonsilla per ottenere un campione di essudato, che viene poi analizzato in laboratorio.
Il Tas
Il titolo anti-streptolisinico è un esame fondamentale che si esegue su un campione di sangue e serve per capire se le placche in gola sono legate a un’infezione delle tonsille da parte dello Streptococco Beta-emolitico di gruppo A. Misura la quantità (titolo) di anticorpi diretti contro la streptolisina O, un enzima prodotto dall’organismo in condizioni di infezione, che esercita un’azione tossica.
Rimedi per le placche in gola
Il trattamento delle placche in gola nei bambini e, quindi, della tonsillite dipende dall’agente infettivo che le ha provocate. Se sono causate da un virus, è possibile tenere sotto controllo il fastidio e il dolore somministrando al bambino paracetamolo nelle dosi opportune, in base all’età e al peso. In alternativa, si può impiegare anche ibuprofene in formulazione pediatrica. In entrambi i casi, le indicazioni sono fornite dal pediatra.
Nel caso la tonsillite sia dovuta a un batterio come lo Streptococco, il pediatra prescrive, per le placche in gola, antibiotico ad ampio spettro. È importante somministrare questi medicinali solo su indicazione del medico, dopo aver eseguito gli accertamenti opportuni. Per la guarigione è essenziale seguire scrupolosamente le indicazioni del medico per quanto riguarda le dosi, gli intervalli di somministrazione e la durata. Solitamente la cura si segue per 7-10 giorni.
Sempre validi i liquidi freschi, a temperatura ambiente o tiepidi, mai troppo caldi. Vanno bene latte, tè deteinato o tisane con miele (solo dopo i due anni). Attenzione alle spremute di agrumi: sono ricche di vitamina C ma sono piuttosto acide e quindi rischiano di essere irritanti per la gola infiammata. Sono indicati anche gli alimenti morbidi, come budini, puree di verdure non calde, yogurt.
Soprattutto nei primi giorni, è importante che il bambino riposi il più possibile e non subisca sbalzi di temperatura eccessivi.
Le placche in gola non vanno mai rimosse, utilizzando per esempio bastoncini cotonati. In questo modo si rischia di irritare la tonsilla e di causare sanguinamento, senza peraltro eliminare la causa della placca stessa, ossia l’infezione.
Placche in gola, rimedi naturali
Possono essere utili, per le placche in gola, rimedi naturali. Nel caso dei bambini, però, è sempre meglio chiedere prima l’opinione del pediatra. Fanno bene per esempio:
- le tisane appena tiepide o a temperatura ambiente a base di camomilla, biancospino, salvia e zenzero perché leniscono l’infiammazione e il dolore
- la propoli, disponibile anche in farmacia in forma di spray per la gola, che è ricca di vitamine e minerali alleati del benessere della gola
- i gargarismi (se il bambino è abbastanza grande per non ingerire il liquido) con soluzione fisiologica, che svolgono una blanda ma efficace azione antisettica.
Placche in gola, sono contagiose?
Le placche in gola sono contagiose: lo è il microrganismo (virale, batterico o di altro tipo) responsabile dell’infezione. Di conseguenza, se il bambino ha placche in gola, è opportuno evitare i contatti con le altre persone, soprattutto se si tratta di bimbi piccoli o persone fragili.
Per evitare il contagio, è sempre valida la regola di lavare con cura le mani più volte nel corso della giornata, soprattutto dopo che il bambino è rientrato a casa. Inoltre è opportuno che il piccolo si alimenti bene, consumando frutta e verdura di stagione che aiutano l’attività del sistema di difese naturali. Nel caso in cui le placche in gola con la tonsillite compaiano più volte nel corso dell’anno, causando russamento e difficoltà a dormire e a respirare bene, d’accordo con il pediatra può essere opportuno sottoporre il bambino a una visita specialistica otorinolaringoiatrica.
Placche in gola, quanto durano?
Le placche in gola, insieme con gli altri sintomi che caratterizzano la tonsillite, raggiungono il culmine circa 72 ore dopo la comparsa dell’infezione. Se sono di origine virale o sono dovute agli altri agenti non batterici, solitamente da questo momento in poi si attenuano e nel giro di circa dieci giorni l’infezione guarisce. Nel caso le placche siano dovute a tonsillite batterica, durano più a lungo e per questo è necessaria la cura con gli antibiotici.
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Fonti / Bibliografia
- TonsilliteCon tonsillite acuta si intende comunemente l'infiammazione delle tonsille palatine, ovvero del tessuto linfatico di forma ovoidale visibile in or
- Mal di gola: quando è streptococco - Ospedale Pediatrico Bambino GesùIl mal di gola causato dallo streptococco va diagnosticato con il tampone faringeo e curato con antibiotici. Può causare complicanze anche gravi