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È in arrivo un nuovo farmaco per la cura del diabete di tipo 1 o diabete giovanile: è la pillola sugar killer e promette di migliorare la qualità di vita dei pazienti che soffrono di questa patologia autoimmune. È quanto si apprende da uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine, che ha analizzato 1.402 pazienti con diabete di tipo 1 in trattamento con insulina, e che ha visto coinvolta anche l’Italia con l’Università Campus Bio-Medico di Roma insieme ad altri 133 centri di 19 diversi Paesi.
Tiene il glucosio sotto controllo
La pillola sugar killer non sostituisce ma affianca l’insulina, per tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. Fa parte della classe dei cosiddetti inibitori del riassorbimento del glucosio a livello renale, consentendone l’eliminazione attraverso le urine ed è in grado di ridurne l’assorbimento anche a livello intestinale. I pazienti sottoposti all’esperimento hanno registrato una significativa riduzione del fabbisogno insulinico e un miglioramento nei livelli dell’emoglobina glicata, indice di buon controllo del metabolismo: in particolare, il farmaco è riuscito ad abbassare la glicemia e a mantenerla stabile nonostante, nel contempo, fosse stato ridotto l’apporto d’insulina. La pillola sugar killer si è rivelata anche efficace nel ridurre le ipoglicemie, favorire la perdita di peso e controllare la pressione arteriosa.
In aumento in tutto il mondo
Gli italiani con diabete di tipo 1 sono circa 300mila. Nel mondo ne sono colpiti 29 milioni di persone e la malattia è in crescita. Il successo della sperimentazione rappresenta, quindi, una potenziale rivoluzione nel campo della cura di questa patologia autoimmune, detta anche “giovanile” perché di solito colpisce nell’infanzia o nell’adolescenza ed è generata dalla morte progressiva delle beta-cellule pancreatiche che, scomparendo a poco a poco, lasciano le persone colpite senza la razione giornaliera di insulina, necessaria per smaltire gli zuccheri assunti con l’alimentazione.