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Piede d’atleta e altre infezioni non devono allontanare dallo sport. Il movimento aiuta bambini e ragazzi a fare amicizia e a rispettare le regole. Insegna che, se vincere dà (molta) soddisfazione, perdere prepara alla vita, perché è dalle sconfitte che si deve imparare a rialzarsi. Praticare uno sport – ancor meglio se di squadra – oltre che per un sano sviluppo fisico è importante per la crescita psicologica, emotiva e relazionale di bambini e ragazzi. Ma come arginare gli “effetti collaterali”?
Infezioni in agguato
Se i genitori tendono a preoccuparsi soprattutto di traumi come distorsioni, contratture muscolari e fratture, le infezioni che si nascondono nelle palestre e negli spogliatoi vengono invece spesso sottovalutate. A parlarne sono i medici dell’American Academy of Pediatrics che, in un rapporto pubblicato sulla rivista Pediatrics, spiegano anche quali sono le norme igieniche da rispettare per ridurre al minimo il rischio di contagio da disturbi come il piede d’atleta.
Stafilococco e herpes
Secondo i pediatri statunitensi fino al 23% degli atleti ha una colonizzazione da Stafilococco resistente alla meticillina (Mrsa) sulla pelle che, pur non manifestando i segni dell’infezione, può trasmetterla (ad esempio se è a stretto contatto con qualcuno che ha una ferita). Un altro virus comune è quello dell’herpes, dal cosiddetto ‘herpes gladiatorum’ o ‘herpes da tappetino’, all’herpes rugbiorum, comune nei campi da rugby.
Il piede d’atleta
Ci sono poi infezioni piuttosto frequenti che vengono contratte soprattutto in piscina e negli spogliatoi, complice l’ambiente umido, come diversi tipi di micosi, tra cui il cosiddetto ‘piede d’atleta’. Senza dimenticare le infestazioni da scabbia e pidocchi e le malattie esantematiche, riportate in letteratura tra le malattie trasmissibili in palestra.
Il ruolo degli allenatori
Gli allenatori devono assicurarsi che l’attrezzatura sportiva a disposizione dei ragazzi sia pulita e disinfettata regolarmente e di controllare la presenza di eventuali lesioni sulla pelle: “Gli atleti – scrivono i pediatri Usa – non dovrebbero allenarsi o giocare se hanno infezioni attive”.
I consigli per i genitori
Il ruolo dei genitori nel prevenire il contagio di queste malattie è fondamentale: “Insegnate ai bambini a controllare regolarmente la pelle – scrivono gli autori – alla ricerca di tagli, escoriazioni o arrossamenti. Enfatizzate le principali norme igieniche, come lavarsi le mani frequentemente, usare sempre le ciabatte negli spogliatoi, fare la doccia dopo lo sport, asciugarsi per bene, indossare biancheria pulita. Ricordate ai vostri figli di non condividere bottiglie d’acqua, bicchieri, rasoi, spugne o altri oggetti d’uso personale”.