L’Organizzazione mondiale della Sanità mette l’Italia nel mirino e lancia l’allarme. Il nostro Paese sta vivendo un serio problema di obesità infantile. Lo studio dell’Oms Europa che ha preso in esame circa 250mila bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni in tutta Europa non lascia dubbi: i bambini italiani sono tra i più grassi del Vecchio continente, con le Regioni del Sud Italia a condizionare in modo decisivo la statistica.
Il nostro Paese condivide con Cipro la maglia nera per il tasso di obesità infantile tra i maschi, con una percentuale del 21% di bambini obesi. Dato che sale al 42% se si considerano anche i casi di sovrappeso e pone l’Italia un solo punto percentuale dietro i ciprioti (43%), capofila di questa non certo onorevole classifica. Anche la percentuale riferita ai tassi di obesità e sovrappeso tra le femmine si attesta ai primi posti delle graduatorie, con un preoccupante 38%.
A non essere messi benissimo, anche altri Paesi dell’area mediterranea. Rispetto alle rilevazioni precedenti e nonostante situazioni comunque preoccupanti, però, il dato di realtà nazionali come Italia, Spagna, Grecia e Portogallo ha visto una diminuzione significativa, confermando l’efficacia delle misure preventive messe in atto per limitare il problema. In fondo alle classifiche e, quindi, con minori tassi di obesità infantile ci sono la Francia, e i Paesi nordici, come Norvegia, Irlanda, Danimarca e Lituania, che fanno registrare dati accettabili, compresi tra il 5 e il 9%.
Oltre al trend comunque in calo, altri dati positivi rivelati e riferibili anche all’Italia sono quelli relativi al consumo regolare di frutta e verdura e al ridotto consumo di cibo dei fast food e di pizza. In particolare, come afferma Joao Breda, capo dell’OMS Ufficio europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, è fondamentale aumentare l’assunzione di frutta e verdura e limitare il consumo di dolci e bibite.
Di pari passo, parlare per formare genitori consapevoli e attenti al problema dell’obesità infantile è fondamentale. Ancora troppi genitori, soprattutto mamme, faticano a riconoscere che ci sia un problema e, nonostante le evidenze, non riconoscono che nei propri figli obesità e sovrappeso. Anche perché, l’obesità è una patologia che l’OMS indica come uno dei principali problemi di salute pubblica al mondo, proprio e specialmente tra i più giovani.
Per dare risposte concrete al problema e raccogliere dati costantemente aggiornati, la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), in concerto con Clinica Pediatrica dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova e Università degli Studi di Genova ha sviluppato, con il supporto Helpcode Italia, l’Osservatorio dell’Obesità Infantile in Italia (Onoi).
Si tratta di un questionario che nel corso 2022 verrà sottoposto ai genitori per conoscere le abitudini alimentari e di vita dei piccoli, così da permettere di sviluppare una ricerca per valutare la relazione tra stile di vita e salute alimentare e permettere di avviare un più mirato piano di prevenzione e prevenire, così, anche l’insorgere di malattie croniche legate all’obesità infantile e in età adulta.
Preoccupano, infine, anche i risvolti psicologici che l’obesità infantile può comportare. Aspetto da non sottovalutare e, anzi, da tenere sempre bene a mente, con gli adolescenti particolarmente a rischio e, per via dei social, costantemente obbligati a convivere con una realtà deformata e crudele, capace di generare fenomeni dall’enorme impatto negativo, come la recente sfida social denominata boiler summer cup lanciata tra i maschi per questa estate e che prende di mira le ragazze sovrappeso e obese.
Fonti / Bibliografia
- Obesità news
- Helpcode insieme a Gaslini e Fimp per il primo ONOI - Osservatorio Nazionale sull’Obesità Infantile - Helpcode ItaliaHelpcode ha lanciato insieme a FIMP - Federazione Italiana Medici Pediatri, alla Clinica Pediatrica, Endocrinologia, IRCCS Istituto Giannina Gaslini e all’Università degli Studi di Genova il primo ONOI, ovvero l’Osservatorio dell'Obesità Infantile in Italia.
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