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Da qualche anno se ne sta parlando molto. Nonostante ciò, l’ obesità infantile rimane un grande problema in Italia. Addirittura più che nella maggior parte degli altri Paesi europei. Secondo gli ultimi dati della Childhood Obesity Surveillance initiative (2015-17) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, vantiamo due tristi primati: quello del maggior tasso di obesità infantile tra i maschi e quello dei livelli più elevati di sovrappeso e obesità fra le femmine. Se il 21% dei nostri bambini è obeso o in sovrappeso, fra le bambine il tasso sale al 38%.
Colpa di un’educazione scorretta
Ma com’è possibile che in uno dei Paesi in cui è nata la dieta mediterranea l’ obesità infantile sia così diffusa? Secondo gli esperti, le ragioni sono molteplici. Sicuramente gioca un ruolo determinante la cattiva educazione: genitori e adulti in genere non trasmettono cioè le giuste abitudini alimentari ai bambini, anzi li spingono a mangiare troppo e male. Questo si verifica soprattutto al Sud, dove è ancora viva la falsa convinzione secondo cui “grasso è bello”. Uno stile di vita troppo sedentario, la preferenza per i giochi statici rispetto a quelli dinamici, ritmi di vita frenetici, la mancanza di tempo per preparare pasti salutari non fanno che peggiorare il tutto.
Ci sono anche buone notizie
Ma dall’Italia non arrivano solo cattive notizie. “In Paesi come Italia, Portogallo, Spagna e Grecia, sebbene i tassi di obesità infantile e sovrappeso siano elevati, c’è stata un’importante diminuzione attribuibile all’enorme sforzo che i singoli Paesi hanno speso negli ultimi anni nella prevenzione e nel controllo dell’obesità” ha affermato Joao Breda, dell’European Office for Prevention and Control of Non communicable Diseases. In questi anni, dunque, qualcosa si è mosso: le campagne informative e gli allarmi stanno iniziando a dare buoni frutti.
Sì a frutta e verdura
Un’altra buona notizia riguarda il consumo di frutta e verdura: sembra, infatti, che i nostri bambini siano abituati a mangiare questi cibi, se non tutti i giorni, almeno a giorni alterni. Non solo. Introducono con scarsa frequenza cibi da fast food e pizza.