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L’ obesità infantile è una condizione ancora troppo sottovalutata, eppure i rischi per la salute, anche nel lungo termine, sono diversi. In Italia un bambino su 3 è in sovrappeso, ma la maggior parte dei genitori sembra non “vedere” il problema. A parlare dell’eccesso di peso nei bambini e delle conseguenze che possono scaturirne è la Sip, la Società italiana di pediatria, secondo cui i bambini italiani di dieci anni – con 2 su 10 sovrappeso e 1 su 10 obeso – sono i più cicciottelli d’Europa.
Stile di vita fondamentale
Contrariamente a quanto comunemente si crede in pochi casi i problemi di eccesso ponderale sono causati da malattie genetiche o endocrine. Il più delle volte, spiegano i pediatri italiani, l’obesità infantile è invece dovuta a piccoli e continui sbilanciamenti – perlopiù prevenibili – tra quantità di calorie ingerite (in eccesso rispetto al reale fabbisogno) e spesa energetica (inferiore rispetto alle reali necessità dei bambini, che conducono una vita troppo sedentaria).
Prevenire è meglio che curare
I pediatri italiani spiegano che i genitori spesso non si accorgono del problema, sottovalutando gli errori alimentari e lo stile di vita sedentario che sono alla base dell’eccesso di peso nei loro figli. Oppure, se se ne accorgono, spesso pensano – erroneamente – che con la crescita il bambino dimagrirà spontaneamente. Ma purtroppo dall’obesità è difficile guarire: per questo, più che mai per quanto riguarda l’ obesità infantile, prevenire è meglio che curare.
Dimagrire è difficile
Per manifestarsi l’ obesità infantile impiega alcuni anni durante i quali l’organismo accumula le calorie in eccesso, aumentando il volume e il numero delle cellule adipose. Il problema del contrasto all’obesità, precisano i pediatri, dipende dal fatto che “mentre il volume delle cellule adipose può essere ridotto con la terapia, è assai difficile ridurre il numero delle cellule adipose stesse. E questa è una delle principali cause della difficoltà a ottenere una guarigione completa dell’ obesità infantile una volta che si è manifestata”.
Meno cibo, più movimento
Quanto ai trattamenti disponibili, gli esperti Sip spiegano che “non esistono farmaci idonei a trattare il bambino obeso. Piuttosto lo scopo della terapia è l’acquisizione e il mantenimento di un bilancio energetico negativo, cioè la riduzione dell’introito calorico rispetto al fabbisogno energetico per un periodo di tempo sufficiente a raggiungere un miglioramento del rapporto tra peso e statura”. Unito a un aumento del movimento fisico, troppo spesso trascurato durante l’infanzia. Infine, i pediatri spiegano che le modifiche allo stile di vita devono essere durature: “Affinché la terapia abbia successo, è indispensabile modificare il comportamento del bambino e della famiglia attraverso un’educazione continua su abitudini e stile di vita”.