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C’è una ragione se gli esperti insistono sull’importanza del movimento e della corretta alimentazione nell’infanzia: sedentarietà e dieta sbilanciata, infatti, sono grandi alleate dell’ obesità infantile. L’ultima conferma arriva da una ricerca condotta dall’Osservatorio nutrizionale Grana Padano, da cui emerge che, nonostante le tante campagne di sensibilizzazione, ancora oggi molti bambini italiani sono esposti a cattive abitudini.
Una ricerca su 500 bambini
La ricerca dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano ha coinvolto un gruppo di circa 500 bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Gli esperti hanno raccolto tutta una serie di informazioni sul loro stile di vita, in particolare su abitudini alimentari, igiene del sonno, pratica di attività fisica, uso di dispositivi elettronici. Inoltre, hanno calcolato il loro indice di massa corporea (Imc), un indicatore che aiuta a stabilire se una persona è normopeso o sovrappeso. Lo scopo era capire quanto lo stile di vita possa incidere sul rischio di sviluppare obesità infantile.
Sotto accusa i cibi fritti
Gli esperti sono riusciti a raccogliere una serie di dati significativi. Innanzitutto, hanno scoperto che l’Imc è più basso nei bambini e ragazzi che mangiano più di due volte alla settimana pesce(), alimenti integrali e legumi. Al contrario, chi mangia alimenti fritti ha un Imc più elevato, specie se il consumo è bisettimanale. Anche la distribuzione dei pasti incide sul rischio di obesità infantile: chi fa colazione a casa ha un Imc più basso rispetto a chi non la consuma o a chi la consuma al bar o comunque fuori casa.
Sport e sonno hanno un ruolo essenziale
Inoltre, si è visto che all’aumentare dell’attività fisica moderata diminuisce l’Imc, in tutte le fasce d’età e in entrambi i sessi. Peccato che ben il 23% dei bambini e ragazzi che hanno preso parte all’indagine pratichi meno di 30 minuti al giorno di attività: meno, dunque, di quanto consigliato dalle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Del resto, il 31,6% trascorre oltre tre ore davanti a tv e videogiochi. Con conseguenze negative: chi si dedica tanto a questa attività presenta un Imc maggiore rispetto ai coetanei che trascorrono meno tempo con i videogiochi. Infine, per quanto riguarda il sonno, la ricerca ha evidenziato che i ragazzi che dormono poco hanno un Imc più alto rispetto a chi dorme di più.
I consigli da seguire
Alla luce di questi risultati gli esperti dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano hanno elaborato un decalogo per genitori e figli.
- Ridurre le ore davanti alla tv e ai video giochi: non più di due ore al giorno.
- Fare attività fisica: almeno un’ora ogni giorno.
- Aumentare il movimento: bici e scale al posto di motorino e ascensore.
- Fare colazione tutti i giorni: meglio se a casa e con cibi semplici.
- Mangiare il pesce: almeno due o tre volte a settimana.
- Prediligere alimenti integrali: pane e pasta integrali almeno una porzione al giorno.
- Mangiare più frutta e verdura: tre porzioni di frutta e due di verdura ogni giorno.
- Ridurre soft drink e bevande zuccherate.
- Evitare l’assunzione di alcol: niente alcolici prima dei 21 anni.
- Dormire regolarmente: almeno otto ore al giorno.