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A livello mondiale l’ iperattività nei bambini colpisce il 5% dei piccoli in età scolare soffre. Nei bambini le problematiche neuro-evolutive, come il disturbo di coordinazione dello sviluppo (DCD) ed il disordine da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), influenzano la pianificazione dei movimenti e la coordinazione.
Un aiuto per i medici
Da una ricerca dell’Università di Roma Tor Vergata, pubblicata sul Journal of Biomechanics, è nato un sistema innovativo di sensori che possono aiutare i medici alle prese con sospetti casi di iperattività nei bambini e deficit di attenzione. Al momento per arrivare a una diagnosi e stabilire il grado del problema si utilizzano questionari compilati da genitori e insegnanti e test motori (camminare sui talloni, prono-supinazione delle mani) che possono impegnare il bambino anche per ore. Bisogna poi tener conto del fatto che i bambini possono arrivare stanchi al controllo ed essere poco collaborativi. Questo può falsare i risultati, mentre fare una corretta diagnosi è fondamentale per poter fornire i giusti strumenti per la soluzione del problema.
Il test diventa un gioco
Il team di ricerca guidato dal professor Giovanni Saggio ha sperimentato, su 37 bambini dai 7 ai 10 anni, di cui 17 con diagnosi, un sistema di sensori indossabili e di tecniche di intelligenza artificiale, per arrivare a una valutazione oggettiva dell’ iperattività nei bambini e dei disturbi del controllo motorio. Con questo nuovo approccio, oltre a ridursi sensibilmente i tempi dell’esame, bastano poche decine di minuti, la valutazione diventa oggettiva perché dipende da dati di misura. In più i bambini partecipano volentieri e senza stancarsi ai test, dato che la misurazione si trasforma in un gioco in cui i loro movimenti diventano quelli di un avatar su un computer.