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Non è detto che quello che ci attende sarà per forza un inverno disastroso. La tanto temuta nuova ondata di Covid potrebbe non verificarsi, nonostante la riapertura di scuole e asili. A patto di attuare un programma di test-tracciamento-isolamento efficace e dettagliato. Questo perlomeno è quanto sostiene uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici, dell’University College London, pubblicato sulla rivista The Lancet Child & Adolescent Health.
Misura necessaria
Scuole e asili sono state fra le prime strutture a chiudere e le ultime a riaprire. Scienziati e istituzioni, infatti, hanno ritenuto che questa misura fosse necessaria per limitare la diffusione del Covid-19 e proteggere bambini e anziani. Tuttavia, non può essere più attuata perché rischia di avere conseguenze importanti sullo sviluppo psichico di bimbi e ragazzi e sulla loro vita sociale e di relazione.
Le previsioni degli esperti
In questo nuovo studio, i ricercatori hanno creato un modello per valutare l’impatto che la riapertura delle scuole avrà sulla pandemia da Covid-19. Secondo le loro stime, se i test di tracciamento e isolamento avranno successo, si potranno scongiurare molte conseguenze nefaste. Gli scienziati hanno calcolato che, nel caso in cui le scuole riaprissero a tempo pieno, se si riuscirà a rintracciare almeno il 68% dei contatti dei positivi al nuovo Coronavirus, almeno il 75% delle persone con infezione sintomatica dovrebbe essere testato e i casi positivi isolati. Se, invece, si riuscissero a rintracciare solo il 40% dei contatti, il numero degli individui da valutare dovrebbe salire all’87%. Nel caso in cui i sistemi di tracciamento non dovessero funzionare a dovere e i contatti rintracciati fossero al di sotto della soglia del 40%, la situazione diventerebbe critica. Nel Regno Unito, per esempio, dove già la situazione si è fatta critica “si rischia un grave secondo picco epidemico a dicembre o febbraio” hanno concluso gli esperti.