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Conoscere le lingue, si sa, è sempre più importante. E prima si inizia a studiarle e meglio è: i bambini, infatti, sono molto più ricettivi degli adulti da questo punto di vista, per cui faticano meno nell’apprendimento di un nuovo idioma. In particolare, è essenziale conoscere l’inglese, non solo per l’inserimento nel mondo del lavoro. Per imparare la lingua inglese sono utili non solo le lezioni frontali e i corsi in presenza, ma anche le piattaforme online. Peccato che non sempre i genitori riconoscano le potenzialità dell’insegnamento via web. A dirlo una ricerca condotta da Novakid.
Un’indagine internazionale
L’indagine ha coinvolto più di 2.500 genitori di Italia, Spagna, Turchia, Polonia e Russia ed è stata realizzata durante i primi mesi della pandemia, quando molti bambini in età scolare sono stati costretti a stare a casa e a studiare online. Ebbene, dai risultati è emerso che solamente il 26% dei bambini italiani ha continuato a studiare online seguito dagli insegnanti. In Russia, invece, il 60% degli studenti ha iniziato a studiare in modo indipendente, mentre il 40% è passato all’istruzione remota con gli insegnanti.
I genitori italiani contrari alle lezioni aggiuntive
Durante il lockdown, i programmi scolastici sono stati ridotti e il ritmo di apprendimento è rallentato. Eppure, i genitori italiani non si sono dimostrati molto propensi alle lezioni integrative. Solo il 23% delle mamma e dei papà si è detto d’accordo a programmare lezioni aggiuntive, contro il 47% dei “colleghi” polacchi, il 43% di quelli spagnoli e il 40% di quelli russi.
I vantaggi delle lezioni online
Tutti, però, sono concordi nel ritenere l’inglese essenziale: sia per aiutare i figli nel periodo della crescita, rendendoli più aperti ad altre culture e più intelligenti, sia per aiutarli, in futuro, dal punto di vista lavorativo. Per apprendere questa lingua sono utili anche le lezioni online. Anzi, molti genitori, anche italiani, apprezzano la modalità da remoto perché permette di avere un controllo sul rendimento del bambino, sia durante che post sessione, di proporre ai figli a una maggiore varietà di esercizi, di aiutarli con i compiti, di conoscere personalmente gli insegnanti e interfacciarsi con loro in maniera molto più diretta.
Una piattaforma per bambini da 4 a 12 anni
Novakid, per esempio, è uno strumento di apprendimento e gioco molto utile per sviluppo del bilinguismo anche nei bambini più piccoli. Si tratta di una start-up russa, da poco arrivata anche in Italia, che propone corsi per bambini dai 4 ai 12 anni. “Le lezioni si svolgono attraverso una piattaforma di apprendimento appositamente sviluppata e gli studenti e i genitori possono scegliere i tutor giusti tra oltre 900 insegnanti qualificati, fra cui molti madrelingua. La combinazione di un curriculum digitale altamente interattivo e di lezioni individuali virtuali con insegnanti selezionati garantisce che i bambini ottengano risultati di apprendimento migliori e più rapidi” ha spiegato Antonio Grego, rappresentante di Novakid Italia.
Fonti / Bibliografia
- Bilinguismo: quando in famiglia si parlano due lingue - Ospedale Pediatrico Bambino GesùRegioni in cui convivono da sempre lingue diverse o genitori che parlano lingue diverse. Sono situazioni in cui il bambino impara a utilizzare più lingue allo stesso modo