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I dati sono decisamente allarmanti: gli incidenti (con annessi traumi) in età pediatrica sono la seconda causa (20,3%) di mortalità infantile (1-14 anni), subito dopo i tumori. Considerando che gli incidenti, a differenza della malattia, sono spesso evitabili, è evidente quanto sia importante parlare di prevenzione e sicurezza all’interno di ogni discussione concernente le cause di mortalità infantile oggi, dalle scuole ai genitori.
Al primo posto gli incidenti in casa
In Italia ogni anno accedono al Pronto soccorso oltre 1.160.000 bambini, per incidenti e violenza e, in questo numero elevato, ben il 31% è vittima di un incidente domestico. Dai dati evidenziati dalla fase analitica della sorveglianza, risulta che la maggior parte delle cause di mortalità infantile sia da attribuirsi all’incidente in casa, il restante campione si divide tra violenza, incidenti stradali e altre tipologie di trauma.
Cadute e ferite da taglio
Il 50% degli incidenti domestici è dovuto a caduta durante il momento del gioco e, per i bambini di età compresa tra 10 e 14 anni (soprattutto se maschi), risultano determinanti nella statistica anche le ferite da taglio. Seguono a ruota inalazione e ingestione di corpo estraneo (per cui risulterebbe fondamentale la familiarità dei genitori con le tecniche di disostruzione pediatrica), le ustioni e le intossicazioni o avvelenamenti (farmaci, detersivi).
Mettere la casa
in sicurezza
Come si deduce da questi dati, la maggior parte degli incidenti domestici sarebbe evitabile con il buon senso e una casa resa sicura da semplici accortezze e misure. Inoltre, potrebbe essere fondamentale “obbligare” i genitori a seguire corsi di disostruzione pediatrica e di informazione sulle prime misure di emergenza in caso di avvelenamenti o ustioni.