Malattie renali nei bambini: sintomi e cosa fare

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 01/07/2024 Aggiornato il 01/07/2024

Le malattie renali nei bambini sono subdole, si presentano con sintomi poco chiari e simili a quelli di altri disturbi. Possono però causare disturbi della crescita e compromissione dei reni stessi. Ecco quali sono i segnali da non sottovalutare e quando si deve chiedere il parere dello specialista nefrologo.

Malattie renali nei bambini: sintomi e cosa fare

Le malattie renali nei bambini non sono così rare e spesso sono congenite, ossia già presenti alla nascita. Se non diagnosticate e curate in tempo, possono causare insufficienza renale, una condizione pericolosa che compromette la funzionalità dei due organi filtro dell’organismo. Se quindi nel bambino notiamo scarso appetito o difficoltà digestive e gastrointestinali, è bene parlarne con il pediatra. Con esami del sangue specifici ed ecografia si possono diagnosticare o escludere malattie renali nei bambini che devono essere affrontate nel modo appropriato.

Malattie renali nei bambini: i sintomi

Le malattie renali nei bambini, quando sono lievi o in fase iniziale, possono non dare alcun segno della propria presenza. Sintomi un po’ più evidenti compaiono quando l’insufficienza renale cronica coinvolge una porzione più grande del rene, oppure il bambino è molto piccolo.

  • In questo caso i genitori possono notare inappetenza, con conseguente scarsa crescita, disturbi gastrointestinali ricorrenti e problemi della digestione, come il reflusso gastroesofageo. Non è facile attribuire questi malesseri ai problemi renali, quindi questi vengono trascurati e la malattia prosegue.
  • Con il peggioramento dell’insufficienza renale cronica, il bambino può manifestare una inspiegabile condizione di malessere e debolezza cronica. Questo succede perché, quando i reni non funzionano più bene, provocano una perdita di sali minerali nell’organismo. Successivamente non riescono a eliminare acqua e sostanze di scarto, che si accumulano nei tessuti causando disturbi a livello di cuore e apparato respiratorio.
  • Inoltre, i reni non riescono a eliminare gli acidi che si formano dalla degradazione delle proteine assunte con l’alimentazione. Questo crea uno stato di acidosi con nausea e pallore.
  • Anche l’ipertensione arteriosa in un bambino non va trascurata perché può essere il segnale di una condizione di insufficienza renale non diagnosticata.
  • Possono infine comparire problemi come anemia e debolezza ossea, anche queste conseguenza della malattia renale. Con il tempo, si possono verificare disturbi della crescita.

Visita nefrologica: quando va fatta

Solitamente, questi sintomi spingono i genitori a rivolgersi al pediatra per capire le cause del malessere. Trattandosi di segnali non molto chiari, spesso possono essere confusi con quelli di malattie croniche intestinali oppure di celiachia: anche in questi casi, infatti, il bambino manifesta debolezza, pallore, anemia, problemi della crescita a causa del malassorbimento delle sostanze nutritive. I genitori si rivolgono al medico anche perché:

  • le urine sono scure, schiumose o maleodoranti
  • sono presenti tracce di sangue
  • il bambino lamenta dolore nella parte bassa della schiena, all’altezza dei lombi.

In questi casi, il pediatra può suggerire una visita dal nefrologo, il medico esperto delle malattie renali, dal momento che i sintomi indicano con una certa probabilità la presenza di una malattia ai reni o alle vie urinarie.

Come si svolge la visita nefrologica

Solitamente, la visita nefrologica del proprio figlio ha una durata di circa mezz’ora. Non richiede preparazioni particolari né digiuno, ma è opportuno portare con sé un’eventuale documentazione medica eseguita in precedenza. Lo specialista esegue prima l’anamnesi, ossia la raccolta dei dati clinici che costituiscono la storia medica del bambino, la presenza di malattie renali in famiglia, lo stato di salute generale, lo stile di vita e l’alimentazione. Quindi esegue una visita accurata, che spesso si conclude con la prescrizione di esami specifici per la valutazione della salute dei reni. Una è l’ecografia, un esame non invasivo e del tutto indolore, perfettamente tollerato anche dai bambini, che evidenzia la struttura dei reni.

Valori creatinina, a che cosa servono

Un test fondamentale per valutare la funzionalità renale è l’analisi della creatinina, una sostanza prodotta dai muscoli, che viene poi filtrata dai reni ed eliminata attraverso le urine. Se i reni non funzionano bene, la creatinina non viene eliminata: il suo dosaggio nelle urine è quindi un metodo affidabile per valutare la funzionalità renale. I valori della creatinina possono essere rilevati anche nel sangue, ma quelli delle urine sono più attendibili. Per questa ragione, anche in caso di sospette malattie renali nei bambini, si effettua la cosiddetta creatininuria. È necessario raccogliere in contenitori sterili le urine nel corso di 24 ore, eliminando il primo flusso del mattino e conservando poi i contenitori in frigorifero. Su queste urine si può effettuare anche la clearance della creatinina, che si esegue sulle urine depurate e mette in relazione i livelli di questa sostanza nelle urine con quelli rilevati nel sangue, per un risultato ancora più sicuro.

I valori di creatinina nei bambini

Solitamente i valori di clearance della creatinina o Gfr (velocità di filtrazione dei glomeruli, gli organi filtro dei reni) è considerata normale se è uguale o superiore a 100 ml per minuto. I bambini piccoli, però, hanno valori inferiori perché questi variano a seconda del peso corporeo e solo dai tre anni in su la capacità renale dei bambini è paragonabile a quella di un adulto. Anche valori inferiori, per esempio 70 ml per minuto, in un bambino piccolo non è detto che siano preoccupanti. Vanno sempre valutati dal nefrologo.

Le principali malattie renali dei bambini e le cure

I reni dei bambini, come quelli degli adulti, possono essere soggetti a molti disturbi diversi. Ecco i più diffusi e come si curano.

L’insufficienza renale

Con questo termine si indica l’incapacità dei reni di svolgere correttamente il loro lavoro di filtro. Esistono due tipi di insufficienza renale: acuta e cronica.

  • L’insufficienza renale acuta compare improvvisamente ed è dovuta a infezioni, tumori, intossicazione da farmaci. L’insufficienza renale cronica è causata da diabete (il tipo 1 colpisce anche i bambini), ipertensione arteriosa cronica, infiammazioni che interessano i reni.
  • L’insufficienza renale acuta si cura con dialisi temporanea e somministrando farmaci e integratori per controllare i livelli di acidi e potassio nel sangue, riattivando la funzionalità dei reni.
  • Per l’insufficienza renale cronica è necessaria una dieta adeguata, che comprenda le sostanze utili per una crescita corretta ed eventuali integratori per la salute delle ossa e per contrastare l’anemia.
  • Se l’insufficienza renale ha già causato ipertensione arteriosa, questa si può controllare riducendo l’apporto di sodio (sale) e assumendo farmaci per abbassare la pressione come Ace inibitori o sartani.
  • Se la salute dei reni è compromessa, occorre iniziare la dialisi, un trattamento sostitutivo della funzione renale, che aiuta a depurare il sangue dalle scorie e ad eliminare l’acqua in eccesso. L’attenzione ai segnali di malessere e l’intervento precoce aiuta a evitare che si giunga alla dialisi.

I calcoli ai reni

Anche i bambini possono essere soggetti a un problema di calcoli ai reni. Queste formazioni dure, simili a sassolini, compaiono a causa di un’alimentazione scorretta, ricca di ossalati, grassi e proteine e povera di acqua. Possono però formarsi anche a causa di una malattia genetica chiamata cistinuria. Questa è causata dall’incapacità del rene di riassorbire un aminoacido chiamato cistina, che resta in circolo nelle urine e si deposita nei reni, dove forma calcoli. Anche le malformazioni dei reni possono favorire la formazione di calcoli. La presenza di questi sassolini può dare luogo ai sintomi che abbiamo descritto, oppure a vere e proprie coliche. La cura consiste nella rimozione, attraverso tecniche minivasive, dei calcoli stessi.

Il rene policistico

È una malattia genetica che porta alla formazione di cisti di varie dimensioni nei reni. In alcuni casi la malattia non dà sintomi, in altri causa la comparsa di sangue o di proteine nelle urine. La presenza delle cisti provoca però un progressivo peggioramento della capacità dei reni di filtrare il sangue, portando all’insufficienza renale. Al momento, l’unica cura possibile è tenere sotto controllo la malattia con farmaci specifici.

La glomerulonefrite

È l’infiammazione dei glomeruli, le piccole strutture presenti nei reni che hanno il compito di filtrare il sangue depurandolo. Può essere acuta (per esempio a seguito di un’infezione batterica o dell’assunzione di sostanze tossiche per i reni stessi) oppure cronica (dovuta a esposizione a sostanze nocive, alla forma acuta non curata, a pressione arteriosa elevata). I sintomi sono numerosi e vari, a seconda che l’infiammazione sia acuta o cronica. Sintomi comuni sono il gonfiore al viso, la pressione arteriosa elevata e le alterazioni nel ritmo della minzione. La cura consiste nell’assunzione di farmaci diuretici, di medicinali per controllare l’ipertensione arteriosa e di integratori.

Le malformazioni congenite

Ne esistono molte e coinvolgono i reni e l’apparato urinario. Ne sono esempi l’idronefrosi fetale, una dilatazione congenita dei reni a causa di un’ostruzione degli ureteri, le uropatie malformative e le ipodisplasie renali, in cui reni o ureteri si sviluppano in modo anomalo. Per curarle, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, che oggi è eseguito anche con tecniche endoscopiche, quindi meno invasive e meglio sopportate anche dai più piccoli.

Immagine di Pavel Danilyuk per pexels.com

 
 
 

In breve

Se un bambino sta poco bene, non cresce, è anemico e ha disturbi digestivi e intestinali, è bene parlare con il pediatra. Potrebbe avere bisogno di una visita nefrologica per escludere (o accertare) eventuali malattie renali, che vanno individuate per tempo e curate prima che provochino importanti danni ai reni

 

Fonti / Bibliografia

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