Argomenti trattati
In autunno è molto più frequente l’insorgenza dei malanni stagionali nei bambini. Vediamo quali sono i falsi miti a cui non credere e i comportamenti corretti da mettere in atto in questa stagione dell’anno.
1) Non uscire con il freddo
Uno dei più diffusi falsi miti riguardanti i malanni d’autunno è che il freddo faccia ammalare. Non è così: a causare raffreddore, influenza e sindromi influenzali non è il freddo in sé, ma i numerosi virus che circolano soprattutto negli ambienti chiusi.
Restare a lungo in scuole, palestre, locali pubblici senza un adeguato ricambio d’aria favorisce la diffusione dei germi attraverso i colpi di tosse e gli starnuti.
2) Meglio frequentare luoghi ben riscaldati
Quello che espone al rischio di raffreddore e influenza nei bambini è, oltre alla concentrazione di germi, l’improvviso sbalzo di temperatura che si subisce, per esempio, entrando e uscendo da luoghi molto riscaldati, oppure sudando eccessivamente. Se, infatti, l’organismo è esposto a un raffreddamento improvviso, si verifica un repentino calo delle difese naturali che facilita l’ingresso ai virus.
Uscire di casa per infilarsi in centri commerciali o negozi con i bambini non è l’ideale per proteggere la loro salute.
3) Niente sport o giochi all’aperto
Con il freddo si vedono pochi bambini giocare fuori, in giardini e parchetti. Ed è un errore molto diffuso. Quando il clima è secco e non ci sono particolari problemi di salute, i bambini possono e devono trascorrere un po’ di tempo tra loro all’aperto anche nella stagione fredda.
Il moto alla luce naturale aumenta il buon umore, scarica le energie contenute per ore a scuola, mantiene forti le ossa e combatte il sovrappeso. Privilegiamo parchi e giardini lontani da strade trafficate: le particelle inquinanti, inspirate, irritano le vie respiratorie.
4) Nuoto e attività in acqua fanno ammalare
In autunno e inverno è possibile praticare attività sportive anche acquatiche, come il nuoto che, tra gli sport per bambini, è molto indicato per una crescita corretta. Non ci sono rischi particolari rispetto a quando fa caldo, a patto di evitare, come abbiamo spiegato, gli sbalzi improvvisi di temperatura.
È quindi essenziale asciugare bene i capelli, per evitare, attraverso il repentino raffreddamento della testa, quello che gli esperti chiamano “effetto spogliatoio” e che favorisce l’attacco dei virus.
Prima di uscire nel freddo, sarebbe opportuno restare con il bambino in un locale con una temperatura intermedia. Essenziale è indossare una cuffia o un berretto che mantenga la testa al caldo.
5) Ci si deve coprire molto
Quando le temperature scendono è importante adeguare l’abbigliamento al clima, ma senza esagerare. I bambini, soprattutto se camminano già da soli, giocano e corrono, non soffrono il freddo più degli adulti. Anzi, il moto li riscalda e rischiano di sudare troppo, se coperti da maglioni e piumini. Impariamo a vestirli a strati, per poterli svestire e rivestire in fretta a seconda delle necessità.
Scegliamo quindi un indumento intimo in cotone o tessuto termico se fanno sport, camicia, felpa e giacca che si può togliere se l’attività fisica all’aperto è particolarmente vivace.
Se si entra in un luogo riscaldato, è opportuno eliminare anche la felpa, la cuffia e i guanti.
6) Camminare scalzi in casa non va bene
Camminare senza scarpine in casa, a patto che il pavimento sia pulito e sgombro da pericoli, è sicuramente un ottimo modo per il bambino per familiarizzare con l’ambiente ricevendo vari stimoli: per evitare scivoloni e proteggere i piedi dalla temperatura spesso fredda di alcuni materiali, andranno benissimo delle calzine antiscivolo.
7) Le credenze legate all’alimentazione
Molte credenze sui malanni di stagione sono legati all’alimentazione. In effetti, le sostanze che forniamo all’organismo possono aiutare a prevenire alcuni malesseri, a guarire prima o, al contrario, rischiano di ritardare il processo di guarigione.
Essere consapevoli di quello che è davvero utile ai bambini, per esempio, può indirizzare nel modo corretto la loro alimentazione quotidiana.
Alcuni ortaggi non sono adatti ai bambini
Ecco un falso mito molto diffuso. I bambini dovrebbero essere abituati a consumare fin dai primi anni anche le verdure più amare, perché sono ricche di sostanze preziose per le difese naturali. Qualche esempio? Cavoli, cavolfiori, broccoli contengono sulforafano, una sostanza che svolge un potente effetto antinfiammatorio. Notevole è anche la quantità di vitamina B, che aumenta il numero degli anticorpi che combattono le malattie.
Anche aglio e cipolla non sono amati dai bambini, ma fanno bene perché ricchi di una sostanza, l’allicina, con proprietà antibatteriche che evitano il sovrapporsi di infezioni.
Questi ortaggi si possono proporre ai più piccoli sotto forma di puree o passati, aggiungendo patate e carote per stemperare l’amarognolo e insaporendo con formaggio cremoso.
Mangiare “in bianco” aiuta a guarire dall’influenza
Questo è un altro errore molto comune. Tradizionalmente si associa il colore bianco dei cibi alla leggerezza, senza pensare che la pasta o il riso con burro e formaggio sono ricchissimi di grassi animali e di proteine, quindi non facilmente digeribili soprattutto nella fase acuta di un disturbo.
È meglio proporre condimenti vegetali come un filo di olio extravergine o pomodoro fresco, aggiungendo un po’ di parmigiano grattugiato stagionato quando non ci sono più problemi intestinali.
Gli spinaci danno forza perché sono ricchi di ferro
È vero che queste verdure contengono ferro, ma esistono altre tipologie che ne sono altrettanto ricche. Per esempio lenticchie, fagioli, broccoli, ma anche frutta a guscio e frutta disidratata come prugne e albicocche.
Se occorre ferro, necessario per la formazione dei globuli rossi del sangue, è bene tenere presente che la sua forma maggiormente biodisponibile è di origine animale. La fonte migliore è infatti rappresentata dalle carni di tutti i tipi perché forniscono ferro di tipo eme, che l’organismo assorbe con maggiore facilità. Quello degli alimenti di origine vegetale, al contrario, è ferro non-eme, meno assimilabile.
Le bevande calde sono corroboranti, ma poco utili
Invece è proprio il contrario: i liquidi tiepidi idratano le mucose e aiutano a respirare meglio, favorendo l’eliminazione del muco e, quindi, prevenendo otite e bronchite. Inoltre, le sostanze presenti nei liquidi caldi aiutano le difese naturali ad essere più reattive.
Un classico è il brodo di pollo, perfetto quando si hanno influenza e forme parainfluenzali. Infatti è ricco di ferro, zinco, magnesio, povero di grassi, fonte di vitamine e di proteine e perfettamente digeribile.
Anche le tisane, se piacciono ai bambini, sono benefiche. La cannella ha qualità antinfiammatorie, verbena, melissa e menta combattono i dolori articolari e il mal di testa. La camomilla ha effetto rilassante e aiuta a riposare meglio, quindi a guarire prima. Per i bambini le tisane possono essere addolcite con un cucchiaino di miele, che combatte il mal di gola e calma la tosse tipica della stagione.
La frutta cotta è la più salutare per il bambino
Falso. Sarebbe meglio che la frutta venisse consumata cruda, il più fresca possibile. Solo a crudo, infatti, mele, pere, prugne mantengono tutto il loro apporto di vitamine, che vengono invece disperse con la cottura.
Anche la buccia andrebbe consumata perché ricca di polifenoli (antiossidanti) e di fibre, che mantengono il transito intestinale, spesso rallentato quando il bambino è a letto con febbre e influenza.
È quindi bene proporre la frutta cruda, a fettine, a pezzetti o grattugiata nel caso dei bambini più piccoli, irrorata con succo d’arancia fresco, che è ricchissimo di vitamina C. Questa sostanza favorisce l’attività delle difese naturali.
In copertina foto di PublicDomainPictures da Pixabay