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L’iperattività nei bambini è un disturbo di origine neurobiologica, caratterizzato da un marcato livello di disattenzione e da una serie di comportamenti che denotano, appunto, iperattività e impulsività. È dovuto ad alterazioni e disfunzioni che colpiscono i circuiti di aree specifiche del cervello.
Quali sono le conseguenze
L’iperattività nei bambini si manifesta, innanzitutto, con un’eccessiva vivacità. I bambini colpiti da questo disturbo, detto anche Adhd (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), non prestano la minima attenzione a qualsiasi attività che venga loro proposta, da quelle scolastiche al gioco con gli amici, persino allo sport. Inoltre, spesso si comportano male e non riescono a rispettare le regole base del comportamento. Un ambito difficile per i bambini iperattivi è la scuola perché si alzano continuamente dal loro posto, non riescono a fare i compiti e finiscono con cambiare banco, classe e talvolta anche scuola. Il loro profitto scolastico è scarso. Problemi analoghi a quelli riscontrati a scuola vengono vissuti dal bambino iperattivo anche in tutte le occasioni di vita sociale, dagli allenamenti sportivi al catechismo, alle feste con i coetanei.
Come si riconosce
In Italia il percorso diagnostico e terapeutico è garantito dal Registro nazionale Adhd, istituito dalle Autorità regolatorie come il ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Agenzia del farmaco. In Italia esistono circa 110 centri di riferimento regionali accreditati dove è possibile ricevere la diagnosi, che viene eseguita da uno staff di medici esperti. La diagnosi si basa soprattutto sull’osservazione clinica del bambino, sull’integrazione di informazioni raccolte nei vari contesti di vita e sull’esecuzione di esami.
I segnali da osservare
Secondo le linee guida perché si possa parlare di Adhd, un bambino deve manifestare:
almeno sei dei nove sintomi di disattenzione, uno dei quattro sintomi di impulsività e tre dei cinque sintomi di iperattività, oppure almeno sei di nove sintomi di disattenzione, oltre ad almeno sei dei nove sintomi di iperattività-impulsività;
un insieme persistente di elementi di disattenzione o iperattività e impulsività che si manifestano in modo più frequente e più serio di quanto è tipicamente osservato in individui a un livello paragonabile di sviluppo;
i sintomi devono essere presenti per almeno sei mesi.
Interventi su più fronti
Occorre prevedere una combinazione di interventi medici, educativi, comportamentali e psicologici sul bambino e sui genitori. Nelle forme più serie l’iperattività nei bambini può essere gestita con una cura farmacologica. Oggi si interviene utilizzando il methilfenidato, un farmaco che agisce ripristinando i corretti circuiti deputati all’attenzione e concentrazione mediante l’aumento di dopamina. In più, il medicinale riduce anche l’iperattività. In Italia, comunque, si presta molta attenzione all’utilizzo di questo tipo di farmaci nei bambini, che vengono prescritti solo in casi eccezionali.
A scuola e a casa
Il Teacher Training è la metodologia che permetterebbe agli insegnanti di affrontare le situazioni legate ai ridotti tempi di attenzione, all’agitazione motoria e alla bassa tolleranza di questi alunni. Purtroppo, in Italia è poco conosciuta e raramente praticata. Per ulteriori informazioni: www.aifa.it.