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Problema linguaggio nei bambini. È in continuo aumento il numero di bimbi stranieri che crescono in Italia e frequentano le scuole del nostro Paese. Negli ultimi anni si sono compiute molte azioni per favorire l’integrazione, ma c’è ancora molto da fare. Soprattutto sul fronte del linguaggio dei bambini. Secondo gli esperti, infatti, il problema della lingua ancora ancora oggi riveste un peso importante. Lo hanno ribadito i logopedisti nel corso della Giornata Europea dedicata al multilinguismo, organizzata recentemente dal Comitato europeo della logopedia.
Non è un problema di bilinguismo
Gran parte dei bimbi di nazionalità non italiana, in famiglia, parla una lingua diversa dalla nostra. È ovvio, quindi, che presenti delle difficoltà di comunicazione. Ma non si tratta semplicemente di questo. In effetti, il bilinguismo non è certo un problema, al contrario. All’inizio, si può far fatica a parlare due o più lingue, ma nel tempo diventa tutto molto più facile e, in molti casi, automatico.
20mila bambini con difficoltà
Le difficoltà riscontrare dagli esperti sono decisamente più ampie e profonde. Tanto che su 300.000 ragazzini stranieri di età compresa tra i 6 e i 12 anni, secondo gli esperti, ben 20.000 avrebbero bisogno di una visita dal logopedista. In un’ampia fetta della popolazione, dunque, sono presenti dei veri e propri disturbi del linguaggio nei bambini.
I segnali cui fare attenzione
Ma come si fa a sapere se il bimbo presenta delle semplici difficoltà di apprendimento dell’italiano o se si tratta di qualcos’altro? I logopedisti ricordano che in sei mesi i ragazzini dovrebbero essere in grado di esprimersi nella nuova lingua, anche se per saper conversare fluentemente servono almeno due anni. Se dopo sei mesi, il bambino non dice nulla o quasi in italiano o se balbetta è il caso di rivolgersi a un esperto per una valutazione del linguaggio.