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La legionellosi nei bambini non è una malattia particolarmente frequente. Quando si verifica, però, può avere conseguenze anche serie, soprattutto se un bambino ha un sistema di difese poco attivo oppure ha altre malattie in corso. Inoltre, provoca sintomi simili a quelli di una polmonite infettiva. Una diagnosi non accurata rischia di causare confusione e, quindi, di non permettere le cure adeguate. Cerchiamo di capire quindi che cosa causa la legionellosi nei bambini e come si può curare.
Legionellosi: cos’è
“La legionellosi nei bambini e negli adulti è un’infezione causata da batteri del genere Legionella pneumophila” spiega il professor Fabrizio Pregliasco, Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano. “Nella forma più seria provoca una malattia che coinvolge i polmoni. Questa è chiamata anche Malattia del Legionario, a seguito di un’epidemia che colpì alcuni legionari americani negli anni Settanta. Consiste in una polmonite che non si riesce a distinguere facilmente da altre infezioni respiratorie acute delle basse vie aeree, come la polmonite di origine infettiva”.
Il batterio Legionella
La Legionella è presente in acque di fiumi, laghi naturali e artificiali, in acque sorgive e termali, dove sopravvive tra i 20 e i 45 gradi circa. Da questi luoghi raggiunge gli ambienti in cui le persone vivono attraverso le condutture cittadine e gli impianti idrici che raggiungono abitazioni, ospedali, piscine, luoghi di lavoro e locali pubblici. Bere l’acqua contenente il batterio non espone ad alcun rischio. Il pericolo esiste se si respira l’acqua attraverso le minuscole goccioline di aerosol che si diffondono da rubinetti, docce, impianti di condizionamento di edifici e abitazioni. Il contagio avviene esclusivamente in questo modo: la legionellosi infatti non è infettiva, ossia non si trasmette da persona a persona.
Incubazione e sintomi legionellosi
I sintomi della legionellosi compaiono tra i due e i dieci giorni dopo il contatto con il batterio responsabile, e sono simili a quelli di un’influenza, ossia mal di testa, dolori muscolari e malessere di diversa entità, che possono dare luogo a due tipi di legionellosi: la Malattia del Legionario e la Febbre di Pontiac. Ecco come si manifestano.
La Malattia del Legionario
La forma più seria di legionellosi nei bambini è una malattia polmonare che presenta tutte le caratteristiche delle polmoniti infettive, ma che ovviamente non è contagiosa. Si chiama la malattia del legionario e i sintomi sono:
- febbre alta
- tosse
- respiro affannoso
- malessere generale.
Nei casi più seri, che riguardano per esempio bambini con sistema immunitario poco attivo oppure che hanno altri problemi di salute, possono subentrare complicanze polmonari, come insufficienza respiratoria, oltre a manifestazioni neurologiche, renali e gastrointestinali.
La Febbre di Pontiac
Se un bambino entra in contatto con il batterio ed è in buone condizioni generali di salute, compare l’infezione in forma più leggera, chiamata Febbre di Pontiac. Questa provoca sintomi simili a quelli di una sindrome influenzale, quindi:
- febbre non troppo elevata
- mal di testa
- dolori muscolari.
È possibile tenere sotto controllo i sintomi con farmaci analgesici e antinfiammatori in dosi per bambino, suggerite dal pediatra. Esiste anche una forma sub-clinica, con sintomi così lievi e sfumati che non ci si accorge nemmeno di essere entrati in contatto con il batterio.
Legionellosi: prevenzione e cura
Per sapere se sono affetti da legionellosi occorre sottoporre i soggetti con polmonite ad alcuni esami. Ecco quali.
- test specifico per la ricerca dell’antigene della legionella nelle urine, che, assieme ai segni clinici e ai sintomi, permette di fare la diagnosi;
- radiografia del torace per individuare i segni della polmonite;
- esami del sangue con il test di funzionalità renale;
- ricerca del batterio nell’espettorato e nel sangue e degli anticorpi specifici per la scelta della strategia di cura.
La cura consiste nell’assunzione di antibiotici, soprattutto macrolidi e fluorochinolonici come azitromicina e levofloxacina, per alcuni giorni sotto stretto controllo del medico curante per evitare problemi di antibioticoresistenza, che oggi rappresenta una vera emergenza.
Regole di prevenzione per la legionellosi
“Il rischio di contagio avviene quando il batterio raggiunge l’apparato respiratorio attraverso l’aerosol, ossia le minuscole goccioline di vapore, che riescono a penetrare fino negli alveoli polmonari e contengono una carica batterica sufficiente a causare la malattia” aggiunge il professor Pregliasco. “Per evitare la legionellosi nei bambini è possibile mettere in atto una serie di regole di semplice igiene domestica”. Vediamo in che modo.
- Non eccedere con l’impiego di aria climatizzata in casa. L’impianto va sottoposto a una regolare pulizia e manutenzione;
- Pulire regolarmente con acqua calda tutti i contenitori dove ristagna l’acqua in casa;
- Nei bambini preferire il bagno alla doccia (che produce aerosol). Se si fa la doccia è bene lasciare la finestra e la porta del bagno un po’ aperte;
- Lasciare scorrere per qualche istante il rubinetto dell’acqua calda prima di regolarla sulla temperatura corretta: il batterio non sopravvive oltre i 55 gradi;
- Non usare i ferri da stiro con nebulizzatore soprattutto se in casa c’è un bambino;
- Innaffiare le piante con il getto tradizionale che non produce aerosol.
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