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Che quella di leggere fiabe e storie ai bambini fin dall’età prescolare sia una buona abitudine è risaputo da tempo. Ma che possa addirittura accelerare in maniera netta lo sviluppo di certe abilità è una novità. A dirlo è una revisione realizzata da un’équipe di ricercatori inglesi, della Newcastle University’s School of Education, secondo cui leggere ai bambini piccoli regala, in termine di capacità linguistiche, otto mesi rispetto a un bambino che non legge mai con gli adulti.
Una revisione su 16 studi
Gli autori della revisione sistematica hanno analizzato tutti gli studi presenti in letteratura realizzati negli ultimi 40 anni sugli interventi di lettura. Hanno esaminato sia le ricerche in cui sono stati utilizzati libri, sia quelli in cui si è ricorso all’uso di e-reader, sia quelli in cui la lettura è stata effettuata con un genitore o con qualcuno che si occupava dei piccoli. Complessivamente, hanno preso in considerazione 16 studi, realizzati in cinque paesi (Stati Uniti, Sudafrica, Canada, Israele e Cina) e riguardanti bimbi con un’età media di 39 mesi. Lo scopo era capire se leggere ai bambini faccia davvero la differenza.
Più precoci di otto mesi
Dall’analisi dei dati considerati è emerso che leggere ai bambini piccoli dà loro un vantaggio linguistico di otto mesi. Infatti, si è visto che le abilità linguistiche ricettive, ossia le capacità di comprendere le informazioni, subiscono un’influenza positiva quando i bambini in età prescolare leggono con qualcuno che si prende cura di loro. A maggior ragione se i bambini sono socialmente svantaggiati: in questo caso, infatti, i benefici sono ancora maggiori.
La lettura in famiglia va promossa
“Sapevamo già che leggere ai bambini offre dei vantaggi per il loro sviluppo e le prestazioni accademiche successive, ma gli otto mesi di vantaggio di questa revisione sono risultati sorprendenti. Otto mesi sono una grande differenza nelle competenze linguistiche quando si guarda a bambini sotto i cinque anni di età” hanno commentato gli esperti. Alla luce di questi risultati, gli studiosi chiedono che governi e autorità sanitarie promuovano iniziative per incoraggiare la lettura dei libri ai bambini piccoli.