Le malattie infiammatorie croniche intestinali possono colpire già a 10 anni

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 19/11/2018 Aggiornato il 19/11/2018

In Italia vengono stimate oltre 200mila persone affette da malattia di Crohn e colite ulcerosa, malattie infiammatorie croniche intestinali. Il picco tra 13 e 18 anni

Le malattie infiammatorie croniche intestinali possono colpire già a 10 anni

Le stime parlano di 5 milioni di persone nel mondo affette da Mici (malattie infiammatorie croniche intestinali), di cui circa 1,6 milioni nel Nord America e quasi 3 milioni in Europa. In Italia non ci sono dati epidemiologici nazionali, ma, secondo le stime, si tratta di circa 200.000 persone, compresi bambini e adolescenti.

Le cause della malattia

Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono caratterizzate dall’alternarsi di fasi di riacutizzazione e di remissione con un danno intestinale progressivo e si distinguono in due tipi principali: la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Dei malati italiani, il 40% è affetto dalla malattia di Crohn, mentre il restante 60% da colite ulcerosa. I meccanismi alla base dello sviluppo delle Mici non sono ancora completamente noti, ma si pensa che il maggior ruolo sia attribuibile, in soggetti suscettibili dal punto di vista genetico, a una alterata risposta immunitaria nei confronti del microbiota, cioè quell’insieme di microorganismi presenti all’interno dell’intestino, che viene alterato da fattori ambientali come alimentazione e inquinamento, ancora poco conosciuti. Tutti questi elementi modificano la flora batterica dell’intestino, stimolando una risposta immunitaria. Da questa nasce l’infiammazione, che con il tempo si cronicizza, provocando così i sintomi di questa malattia. 

Colpiti i più giovani

Le malattie infiammatorie croniche intestinali hanno una forte incidenza tra i 20 e i 30 anni di età. Ma quello che è emerso ultimamente è che il 20% di chi è colpito da queste malattie ha avuto un esordio della malattia da giovanissimo, già a 10 anni.

I campanelli d’allarme

I sintomi predominanti delle Mici sono: diarrea, dolori addominali, sangue nelle feci,  febbre, astenia e perdita di peso, sintomi che tendono a variare in base al tipo di patologia. In alcuni casi si possono associare manifestazioni extra-intestinali, tra cui manifestazioni articolari (spondiloartrite), cutanee, oculari ed epatiche.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Queste patologie hanno forti ripercussioni: chi ne soffre deve prendere medicine, sottoporsi regolarmente a controlli e talvolta a interventi chirurgici.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti