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È pur vero che il lockdown ci sembra un periodo sempre più lontano. E che per molti versi vorremmo dimenticarlo. Eppure, se c’è qualcosa su cui la convivenza forzata può avere avuto risvolti positivi sono le abitudini alimentari, in particolare quelle dei più piccoli.
Per spiegarlo occorre innanzitutto tener conto del fatto che il periodo del Covid ha coinciso con un aumento significativo dei pasti consumati in casa. E questo è un aspetto positivo perché ha portato ad aumentare il consumo di verdure e legumi. Il 35% dei bambini che hanno mangiato sempre a casa durante lockdown hanno infatti cambiato le loro abitudini alimentari incrementando l’apporto giornaliero di verdure e legumi rispetto al periodo pre-Covid.
I risultati dell’indagine sulle abitudini alimentari
È questo uno dei primi dati rilevati da un’indagine svolta da un team di ricercatori del CREA Alimenti e Nutrizione, su un campione di 99 bambini in età scolare dai 6 agli 11 anni della regione Lazio, rappresentativo anche a livello nazionale, che aveva l’obiettivo di esaminare i cambiamenti delle loro abitudini nutrizionali nel corso e nel post pandemia da Covid-19. Andando più nello specifico i ricercatori hanno verificato che è stato il maggior coinvolgimento dei bambini nella preparazione dei pasti, fatta in modo giocoso, che li ha portati a consumare più frutta e verdura, abbondonando abitudini alimentari sbagliate come quella di rifiutare in toto questi alimenti fondamentali per la crescita a favore di altri cibi meno sani, in particolare dolci, fritti e snack salati.
Più frutta e verdura tra le abitudini alimentari
Come conferma il dottor Umberto Scognamiglio, ricercatore CREA Alimenti e Nutrizione che ha coordinato lo studio, una delle cause di abitudini alimentari sbagliate dei piccoli come quella di mangiare poca verdura e poca frutta è la riluttanza che i bambini hanno nei confronti dei cibi nuovi o sconosciuti. La ricerca dimostra con chiarezza che le strategie adottate dai genitori al momento del pasto, e anche al momento in cui lo si prepara, possono influenzare in maniera determinante le abitudini alimentari del piccolo. Che peraltro, una volta apprese, diventeranno le abitudini alimentari che si adottano da grandi. Il lato interessante dell’indagine è quello che ha permesso di notare come durante l’isolamento sociale, il 39,4% dei bambini studiati sia stato coinvolto nella preparazione dei pasti.
Come cambiare le abitudini alimentari dei bambini
La conclusione a cui sono arrivati i ricercatori è quindi quella che la preparazione dei cibi meno graditi ai piccoli, in modalità diverse dalle consuete e più apprezzabili, hanno portato i bambini ad apprezzare ciò che normalmente rifiutano. Il consiglio da trarne? Se si vuole che i bambini abbandonino abitudini alimentari sbagliate come quella di rifiutare frutta e verdura una buona idea è provare a mettersi all’opera insieme in cucina. Se le carote lessate si trasformano con l’aiuto di uno stampino in colorati fiorellini da gustare con una salsina e i tanto odiati spinaci diventano golose polpettine da preparare mettendo le “mani in pasta”, è sicuramente più facile che i piccoli li apprezzino maggiormente.