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La rabbia è un sentimento normale per tutti. Fa parte della crescita e la si sperimenta diverse volte nel corso della vita. Può avere conseguenze negative soprattutto se i piccoli non sanno dominarla e si lasciano sopraffare. Per questo, gli educatori suggeriscono di non reprimerla, ma di imparare a gestirla. La scatola della rabbia, che rientra tra i giochi del metodo Montessori, serve proprio a questo.
Spesso la rabbia nei bambini è collegata ad altre emozioni come paura, gelosia, insicurezza. Non è un sentimento né positivo né negativo, ma qualcosa che il bambino avverte per esempio se si annoia, se resta troppe ore da solo nel corso della giornata, se non riesce a gestire una situazione che reputa ingiusta e così via. Secondo gli insegnamenti di Maria Montessori, respingere la rabbia non va bene, perché si rischia di trasformarla in frustrazione inespressa. Tutto questo può portare a cattive relazioni con i coetanei e anche con gli adulti.
Al contrario, accettare la rabbia come una normale reazione, senza vivere sensi di colpa quando la si prova, favorisce una corretta gestione di questo sentimento. Così non la si trasforma in un comportamento inadeguato, fatto di pianti e piedi pestati per terra. La scatola della rabbia Montessori è un oggetto che aiuta a mettere da parte momentaneamente questo sentimento senza reprimerlo, insegnando ad accettarlo e a gestirlo.
La scatola della rabbia Montessori serve letteralmente a “contenere” la rabbia, rasserenando il bambino. La si può proporre a partire dai 2 anni circa. A questa età, infatti, i piccoli iniziano a sperimentare questa emozione come reazione a sensazioni che provocano confusione e smarrimento. Prepararla è molto semplice. Occorrono, per esempio:
- una scatola abbastanza grande con coperchio (per esempio va benissimo una da scarpe, ma anche più grande)
- pennarelli grossi del colore preferito
- forbici a punta arrotondata
- pezzi di carta o di stoffa da applicare alla scatola stessa
- adesivi a piacere
Sono solo indicazioni, perché ciascuno può prepararla come preferisce. Si possono utilizzare anche materiali da riciclo oppure contenitori in plastica, anch’essi riciclabili, trovati in casa. Il consiglio è utilizzare sempre materiali non fragili e atossici, in modo che il bambino li possa gestire facilmente senza rischio che vadano in frantumi, ferendolo.
Il bambino può realizzare la scatola della rabbia insieme con un adulto, come la maestra o un genitore. Lo si può aiutare, ma è il bambino stesso che dovrebbe creare l’oggetto lasciando esprimere la propria fantasia. È importante non forzarlo, ma coinvolgerlo in questo compito semplice e di grande utilità. Con i pennarelli del colore da lui scelto il piccolo può disegnare, sulla carta o sulla stoffa, una faccia dall’espressione arrabbiata, oppure occhi con sopracciglia aggrottate, bocca con gli angoli rivolti all’ingiù o, ancora, semplici scarabocchi: insomma, tutto quello che il bambino associa con il proprio stato di rabbia. Se il bambino vuole, può anche applicarvi i suoi adesivi preferiti.
Una volta pronta, la scatola andrebbe sistemata in un luogo un po’ defilato, per esempio in un armadio o su un ripiano, dove però sia raggiungibile dal bimbo.
Il bambino può ricorrere alla scatola della rabbia Montessori tutte le volte in cui sente questo sentimento spiacevole crescere dentro di sé. In questi casi capisce il ruolo di questo oggetto: spontaneamente o su invito del genitore, può riporvi uno o più disegni che rappresentano la rabbia oppure oggetti che associa al risentimento o addirittura urlare all’interno della scatola il proprio disagio.
L’importante è che, dopo aver chiuso il coperchio e riposto la scatola al suo posto, il bambino sia più sereno e meglio disposto a gestire il proprio stato d’animo, senza ricorrere a urla o prepotenze e senza alzare le mani.
Poco per volta, la scatola della rabbia insegnerà al piccolo a gestire la rabbia in modo via via più consapevole e maturo. Una volta che il bambino si è calmato, infatti, insieme con il genitore può recuperare la scatola, aprire il coperchio e, alla luce della sensazione di serenità che prova, immaginare la rabbia che “vola via”. Questo rituale lo aiuta a crescere e a capire che i sentimenti negativi non durano per sempre, si possono vincere.
Quando proporre al bambino la scatola della rabbia?
La fase giusta per proporre ai bambini la scatola della rabbia Montessori è attorno ai 2-4 anni. È un momento abbastanza complesso per la crescita del piccolo, che avverte l’esigenza di imporre la propria personalità e le proprie scelte anche ricorrendo ad atteggiamenti rabbiosi. Al tempo stesso, il bambino è più ricettivo verso i nuovi insegnamenti.
Come possono reagire i genitori se il bambino prova rabbia?
Sgridare o fare prediche non serve e può anzi essere controproducente, perché si trasmette al bambino un messaggio contrastante. È invece essenziale mantenere la calma, parlare al bambino in modo sereno, costituendo un modello positivo.
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Fonti / Bibliografia
- CHE RABBIA! Gestire la rabbia nei bambini in 5 pratici consigli ⋆ Psicoterapia cognitivo comportamentale - AIAMCNon sai come gestire la rabbia di tuo figlio? Il nostro specialistà ci dirà come saperla gestire !
- Metodo Montessori:cos'è e come si possono crescere bimbi felici e liberi?Cosa è il Metodo Montessori? Scopri i principi, guide e tutorial sul Metodo per crescere dei bimbi felici, indipendenti e soprattutto liberi dagli schemi