L’app che aiuta a risolvere i disturbi del sonno dei bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/06/2015 Aggiornato il 09/06/2015

Il neonato non dorme? Un gruppo di medici britannici ha creato una app per cellulari in grado di dare consigli su come affrontare i disturbi del sonno dei bambini. Ecco come funziona e come scaricarla

L’app che aiuta a risolvere i disturbi del sonno dei bambini

Il mondo delle app per smarthpone e tablet è soggetto a un’espansione che sembra non conoscere limiti. Ogni giorno vengono lanciate nuove applicazioni e ormai ce ne sono davvero di moltissimi tipi e argomenti. Uno degli ambiti più “fecondi” in assoluto da questo punto di vista sembra essere quello della genitorialità: gli esperti si stanno ingegnando per trovare soluzioni sempre più efficaci e idonee a semplificare la vita famigliare. L’ultimo arrivato è uno strumento che promette di aiutare mamma e papà a monitorare il sonno dei bambini e a risolvere i problemi più comuni a esso legati.

Prima l’osservazione

Nelle scorse settimane è stata lanciata una nuovissima app, creata con l’aiuto degli esperti dell’Evelina Children’s Hospital di Londra. Si tratta di uno strumento che, almeno sulla carta, appare davvero innovativo e d’impatto. Infatti, è in grado di monitorare le abitudini del sonno dei bambini per alcuni giorni e poi di fornire dei consigli mirati. Come funziona? In pratica, nella prima fase mamma e papà sono invitati a rispondere ad alcune domande relative alle modalità di riposo del figlio e al suo stile di vita. Per esempio, ai genitori viene chiesto quanto tempo il bambino trascorre davanti alla televisione, al computer o ad altri schermi, e quante bibite a base di caffeina consuma.

Poi i consigli mirati

Terminato il periodo di osservazione e indagine, la app dà una serie di suggerimenti studiati per il caso specifico, sia sulla messa a letto sia per risolvere eventuali problemi, come il risveglio per gli incubi o nottate molto turbolente. “Se per esempio un bimbo di cinque anni si sveglia ogni notte urlando e non riconoscendo i genitori la app spiegherebbe che questo succede al 10% dei bambini di quell’età, e che scompare crescendo, ma indicherebbe anche una tecnica chiamata “risveglio programmato” mezz’ora dopo che sono andati a letto” hanno spiegato gli esperti.

Quello della nanna, spesso, è un momento delicato

In effetti, quello della nanna è un momento delicato per molti bambini, di tutte le età. Sono davvero tante le famiglie alle prese con problemi del sonno più o meno seri e duraturi. Alcuni bimbi non riescono ad addormentarsi da soli, altri si svegliano più volte nel corso della notte o all’alba, altri non dormono. C’è, poi, chi ha bisogno del contatto con la mamma per riposare serenamente e chi non vuole stare assolutamente nel suo lettino. In tutti i casi, i risultati sono simili: i bambini apprendono errate modalità di addormentamento e di riposo notturno, tanto che di giorno rischiano di essere irritabili e stanchi. I genitori, dal canto loro, sembrano zombie che si trascinano a fatica da casa all’ufficio, non hanno energie e benessere sufficienti per gestire tutto, diventano irascibili.

La tecnologia offre validi aiuti

Anche il mondo della tecnologia, oltre che quello medico, è consapevole di queste difficoltà. Ecco perché negli ultimi anni ha creato diversi strumenti per aiutare i genitori su questo fronte. Per quanto riguarda le app oggi mamma e papà ne hanno a disposizione davvero moltissime per cercare di migliorare la situazione: da quelle che favoriscono il momento dell’addormentamento a quelle che rispondono alle domande più comuni.

 

 

 
 
 

In breve

 

LA SCARICHI QUI

L’app si chiama Kids Sleep Doctor ed è gratuita. È dedicata ai genitori di bambini e ragazzi da 0 a 16 anni. Al momento è disponibile solo per iOS e quindi si scarica dall’App Store. Per informazioni c’è anche il sito: http://kidssleepdr.com

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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