Immunoterapia contro il tumore al seno: ultima frontiera delle cure

Laura Raimondi A cura di Laura Raimondi Pubblicato il 11/02/2019 Aggiornato il 11/02/2019

Risultati positivi contro il tumore al seno grazie all’immunoterapia indicano che siamo sulla strada giusta nella lotta al cancro

Immunoterapia contro il tumore al seno: ultima frontiera delle cure

Le ultime ricerche mediche hanno aperto scenari rivoluzionari nel campo della lotta al tumore al seno e c’è già chi parla della nuova “era dell’ immunoterapia”, già sperimentata con successo in altri campi della medicina. I risultati più promettenti riguardano una forma di tumore particolare e molto aggressiva, quello triplo negativo metastatico, che colpisce donne giovani, anche ventenni, e che porta rapidamente alla morte in 12-15 mesi.

Lo studio IMPAssion130

Presentato a Esmo 2018 e pubblicato in contemporanea sulla rivista medica New England Journal of Medicine, lo studio ha riguardato 902 donne colpite da cancro al seno triplo negativo, così chiamato perché le sue cellule non presentano nessuno dei tre bersagli contro cui sono normalmente dirette le cure tradizionali. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: il primo è stato trattato con un farmaco immuniterapico (atezolizumab) in combinazione con un farmaco chemioterapico (nab-paclitaxel); il secondo con la sola chemioterapia.

Il parere dell’esperto

Giuseppe Curigliano, direttore della divisione sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ha commentato i risultati dello studio positivamente. “Questo studio ha ottenuto risultati positivi sulla sopravvivenza libera da malattia e ha mostrato un netto vantaggio di sopravvivenza globale in un sottogruppo di donne, quelle con triplo negativo che esprime il recettore PD-L1, che erano il 41% del totale”. La sottopopolazione PD-L1 positiva che riceve l’ immunoterapia in combinazione con la chemio “ha una differenza mediana di sopravvivenza di un anno, raggiungendo 25 mesi versus i 15 mesi del gruppo con chemioterapia” continua Curigliano, che parla di “vantaggio di sopravvivenza rivoluzionario”.

La situazione in Italia

L’Italia purtroppo ha potuto partecipare allo studio sugli effetti dell’ immunoterapia solo marginalmente, con 3 pazienti dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e dell’Istituto Nazionale Tumori – Fondazione Pascale di Napoli, incluse poco prima della chiusura del reclutamento. Non sono mancate le critiche a questo riguardo, in particolare di Curigliano che ha sottolineato come, “lo studio, partito tre anni e mezzo fa, non è stato di fatto condotto in Italia, perché l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha ritenuto che il chemioterapico nab-paclitaxel in prima linea non fosse uno standard, nonostante per questo tumore non esista uno standard di prima linea”.

 

 

 
 
 

Da sapere! 

 

In Italia, con 7-8 mila nuovi casi l’anno, il triplo negativo costituisce il 15% di tutti i tumori mammari.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 7 mesi intollerante al latte

30/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Sull’intolleranza al lattosio vi è molta confusione. Questo sia perché ci sono diversi tipi di intolleranza al lattosio, sia in quanto ogni singolo soggetto ha caratteristiche cliniche molto eterogenee, sia per intensità che per gravità e non tutte riportabili alla sola e semplicistica “intolleranza...  »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti