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Nella vita dei bambini di oggi c’è sempre meno spazio per il gioco, al punto che i pediatri dovrebbero prescriverlo, in quanto si è rivelato come il miglior farmaco antistress. Lo afferma l’American Academy of Pediatrics, che ricorda come lo spazio dato al divertimento sia fondamentale per il corretto sviluppo dei piccoli. E al riguardo ha steso un documento con le informazioni ai medici per poterlo prescrivere durante le visite di controllo.
Molto più di un gioco
Il gioco, sottolinea il documento, ha un preciso ruolo nello sviluppo corretto del bambino. Per i bambini è l’unico modo possibile per esplorare la realtà. Si può perdere, sbagliare, perfino fingere di morire, senza ripercussioni. Si tratta di un vero e proprio “tirocinio” del mestiere di vita, dicono gli psicologi dell’età evolutiva, un’occasione per proiettare desideri e paure, elaborare e superare conflitti, sia interiori sia reali. Dal punto di vista psicologico, il gioco rilassa, essendo il miglior farmaco antistress. A livello cognitivo, arricchisce il vocabolario e guida il bambino attraverso concatenazioni logiche strutturate: costruire, smontare, cercare dentro, concentrarsi.
Un allenamento per la mente
Giocare sviluppa le funzioni cognitive e la capacità di risolvere problemi, pone il bambino di fronte alle difficoltà allenando la sua intelligenza. Le ricerche condotte in ambito neurofisiologico dimostrano che durante l’attività ludica si attivano le medesime strutture nervose che coordinano le azioni reali, ma a un regime ridotto. Ciò consente ai piccoli di acquisire padronanza di gesti e comportamenti, riducendo al minimo la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Senza gioco, invece, concludono gli esperti, aumentano ansia, nervosismo e frustrazione. Ecco perché il gioco è il miglior farmaco antistress per i bambini.
Il ruolo di scuola e famiglia
Eppure i bambini dedicano al gioco libero e spontaneo sempre meno tempo. Sotto accusa le famiglie, ma anche la scuola. A preoccupare gli esperti è l’atteggiamento di molti genitori che riempiono il tempo libero dei piccoli sin dai primi anni di vita con attività, sport e discipline organizzate. Così resta poco tempo per il gioco libero e la lettura di favole. Molte scuole inoltre hanno tagliato l’intervallo, l’educazione fisica, l’arte e la musica.