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Il bisfenolo A (sostanza presente in molti prodotti di plastica, come bottiglie, stoviglie e anche biberon) aumenta il rischio obesità tra le bambine. È quanto sostiene lo studio del Kaiser Permanente pubblicato sulla rivista scientifica “Plos One”, che spiega gli effetti di tale sostanza. La maggior parte delle bambine tra i 9 e i 12 anni che avevano livelli alti di questa sostanza nell’urina, viene spiegato nella ricerca, erano anche obese. “La nostra ricerca conferma sulla popolazione umana i risultati già prodotti sugli animali relativi all’associazione tra elevati livelli di esposizione al bisfenolo A e l’incremento del rischio di sovrappeso e obesità” ha spiegato De-Kun Li, autore principale dell’indagine.
Che cos’è il bisfenolo A
Il bisfenolo A è un composto organico utilizzato per produrre plastiche e altri materiali. Si tratta di un noto distruttore endocrino con proprietà estrogeniche. Il bisfenolo A entra nell’organismo attraverso l’ingestione di cibi e liquidi che sono venuti a contatto con materiali contenenti il composto. “Le bambine in fase di pubertà – ha sottolineato Li – possono essere più vulnerabili agli effetti del bisfenolo A sul metabolismo e sulla distribuzione del grasso”. Il che le metterebbe più a rischio di obesità. La ricerca ha considerato come livello superiore alla media di bisfenolo A nelle urine da due a più microgrammi per litro, associati al doppio del rischio di avere un peso corporeo all’apice del decimo percentile per le ragazze tra 9 e 12 anni.
Quali rischi comporta
È stato dimostrato che il bisfenolo A non solo deteriora lo smalto dei denti ma può anche provocare quello che si conosce come “ipomineralizzazione”, un problema che colpisce il 18% dei bambini tra i 6 e gli 8 anni d’età e che causa una eccessiva opacità nei denti, soprattutto negli incisivi. Il bisfenolo A riduce anche le dimensioni delle arterie: uno studio realizzato dalle università di Cambridge ed Exeter ha scoperto una relazione tra i livelli alti di bisfenolo A nell’urina e la stenosi dell’arteria coronarica. Oltre a questi problemi, questa sostanza è stata anche messa in relazione con alti livelli di ansia, con il cancro al seno e il diabete.