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Essere sottoposto all’esecuzione del tampone naso-faringeo è un’esperienza che può rivelarsi spiacevole per un bambino (o una bambina), ma addirittura traumatica nel caso in cui dovesse affrontarla del tutto impreparato. E questo vale nonostante sia vero che gli operatori sanitari che effettuano il prelievo facciano il possibile per limitare al massimo il fastidio. Così la dottoressa Raffaella Dobrina, ricercatrice nell’ambito delle professioni sanitarie all’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, ha avuto l’idea di elaborare una serie di consigli utili per preparare i bambini all’indagine affinché sappiano a cosa vanno incontro. Questo permette di metterli al riparo da una “brutta sorpresa”, a tutto vantaggio della possibilità che siano collaboranti durante il prelievo e tranquilli subito dopo. Le indicazioni elencate di seguito sono ispirate liberamente al vademecum del Burlo Garofolo
Mamme, papà fate così
- Spiegate al bambino perché deve sottoporsi al tampone. Si può dire per esempio: <<Il tampone serve per essere sicuri che tu sia sano come un pesciolino. Permette infatti di vedere se hai preso o no questo antipatico Coronavirus che come avrai sentito dire ci può far ammalare>>.
- In alternativa o per offrire ancora più informazioni si può dire: <<Sapere se c’è o no il virus, come permette di fare il tampone, ci farà stare tranquilli. Lo sai infatti che può fare venire la febbre? E già, proprio così. Ma se noi giochiamo d’anticipo prima che ce la faccia salire potremo curarti benissimo subito subito. Scoprire che non c’è sarà invece una bellissima notizia>>.
- Aggiungete: <<Quando andremo a fare il test, il medico avrà dei vestiti speciali di protezione, sembrerà un po’ un astronauta ma tu non ridere eh! E’ così bardato per proteggere te e per proteggersi dai virus. Avrà una mascherina, come quella che indossiamo noi, e forse gli occhiali trasparenti e magari una visiera davanti al viso, poi lo disegneremo, che ne pensi?>>.
- Mostrate al bambino che cosa realmente accadrà: serve a fargli superare la paura dell’ignoto, tra le peggiori per tutti, a maggior ragione per i piccoli. Fategli vedere un cotton fioc, quindi spiegategli che il tampone è simile a quel bastoncino col cotone all’apice, solo un po’ più lungo. L’estremità del tampone viene messo in bocca (un po’ in fondo) e poi nel naso: così si raccolgono le secrezioni presenti nelle due zone e che sono quelle che poi vengono analizzate.
- Invitatelo a fare il tampone al suo orsacchiotto (o alla bambola o a un altro pupazzo). Raccomandategli di dire all’orsacchiotto di stare fermo, fermissimo: che bravo che è questo orsacchiotto!
- Ricorrete a qualche esempio, proponendo al bambino circostanze che conosce: per esempio ditegli che fare il tampone richiede pochissimo tempo, come scendere venti scalini. Oppure per fargli comprendere la durata della procedura impostate un paio di minuti su un timer e fategli vedere quanto ci mette a suonare.
La filastrocca scaccia paura
Un papà ha avuto l’idea di inventare una filastrocca divertente, da leggere al bambino in vista del tampone (e magari da imparare a memoria insieme a lui). In particolare, va recitata durante l’esecuzione. Eccola:
Apri la bocca come un leone
Faremo presto il tuo tampone.
Andremo dritti in orofaringe
E tu stai fermo/a come una sfinge.
In braccio alla mamma o al papà,
Il piccolo eroe non piangerà
Un altro tampone entra nel naso
E cerca se c’è un virus lì per caso.
Piano arriva in rinofaringe
Ma non aver paura, la mamma ti stringe.
Buono a sapersi
E’ estremamente importante che il bambino stia fermo durante la procedura, in modo da renderla più veloce e meno fastidiosa possibile. Ecco alcune frasi da dirgli, con tono gentile ma fermo (guai a farsi sentire in ansia, equivarrebbe a spaventarlo) che possono servire allo scopo:
Tieni testa, braccia e gambe più ferme possibile! Come un soldatino sull’attenti, hai presente?
Facciamo finta di essere stati congelati da Elsa! Guarda sta ferma immobile anche la mamma, per forza, ha ghiacciato anche me …
Mentre ti fanno il tampone pensa intensamente a quanti pacchetti troveri sotto l’albero di Natale, poi mi dirai quanti ne hai visti e di che colore.
In più
Fate portare al bambino il suo giocattolo preferito: gli darà coraggio.
Mentre vi recate all’ambulatorio promettetegli un premio che gli darete “dopo”: può essere anche un gioco da fare assieme.
Portate una bevanda fresca (per esempio un succo di frutta del suo gusto preferito) da offrirgli immediatamente dopo l’esecuzione.
LA RICERCATRICE DICE CHE
<<Ci sono evidenze, riportate nella letteratura scientifica, che sostengono e sottolineano l’opportunità di informare i bambini di quello a cui vanno incontro quando devono essere sottoposti a una qualsiasi procedura medica, quindi anche al tampone naso-faringeo>>. A parlare è la dottoressa Raffaella Dobrina, secondo cui spiegare con franchezza ai bambini come si svolge un esame (o una visita o un intervento) a cui devono essere sottoposti, è la migliore scelta per aiutarli ad affrontare serenamente l’esperienza. Per contro, l’”inaspettato” potrebbe destabilizzarli e, nei casi peggiori, anche segnarli per molto tempo. <<Ma non solo>> continua la dottoressa. <<Anche per i genitori è molto meno ansiogeno gestire la circostanza con la massima sincerità. Li fa stare più tranquilli e questo migliore stato d’animo viene percepito dal bambino a tutto vantaggio del suo. Invece, i genitori che accompagnano il bambino a fare il tampone con l’inganno rischiano di farlo spaventare e, di conseguenza, di perdere fiducia e credibilità ai suoi occhi, per poi trovarsi, oltretutto, a dover fare i conti con il senso di colpa.