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Anche se si pone sempre più attenzione alla dieta dei bambini, non sempre ci si ricorda l’importanza di farli bere. Lo sottolineano gli specialisti della Società italiana di pediatria preventiva e sociale, che fanno notare ai genitori che i bambini, specialmente se piccoli, come gli anziani, non hanno un efficace sistema di autoregolazione e non lamentano la sete. Bisogna quindi ricordarsi di offrire loro l’acqua anche se non la chiedono.
Il corpo dei bambini è costituito per il 75% di acqua che si distribuisce nei vari organi e svolge svariate attività: regola la temperatura, elimina le tossine, aiuta il corpo ad assorbire i nutrienti, trasforma il cibo in energia, trasporta l’ossigeno e i nutrienti alle cellule, garantisce un adeguato apporto di sali minerali.
I meccanismi della sete
L’organismo possiede un sistema di autocontrollo della sete che ha la sua sede centrale nell’ipotalamo, una ghiandola del cervello. Questo meccanismo è immaturo nel bambino che quindi va idratato a prescindere dallo stimolo della sete.
Tante variabili
La quantità di acqua da somministrare dipende dall’età, dalla dieta, da variabili come malattie, attività fisica, temperatura ambientale. Bisogna dare più acqua in situazioni di caldo eccessivo, d’estate o se il piccolo ha la febbre, quando fa sport (dovrebbe bere prima, durante e dopo lo sforzo fisico). Non servono sali minerali e drink zuccherati: la semplice acqua, a temperatura ambiente, e una alimentazione sana, ricca in frutta e verdura, è sufficiente.
Come invogliarli
I genitori possono però ricorrere a una serie di strategie per invogliare i bambini a bere: bicchieri colorati, giochi, simulazioni (si può insegnargli a servirsi da solo l’acqua). Fondamentale il buon esempio degli adulti, bevendo spesso durante la giornata o portando con sé una bottiglia di acqua ogni volta che si esce.