Gravidanza e disturbi dell’umore: è possibile prendere gli antidepressivi?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 27/03/2024 Aggiornato il 27/03/2024

Gravidanza e disturbi dell'umore sembrano due situazioni incompatibili, ma sono più frequenti di quanto si pensi. La depressione può comparire in gravidanza o essere già presente, rischiando di danneggiare la salute di mamma e bambini e interferire con il loro rapporto. Ecco il parere dell'esperta su quando si possono assumere i farmaci.

Gravidanza e disturbi dell’umore: è possibile prendere gli antidepressivi?

Il legame tra gravidanza e disturbi dell’umore è spesso sottovalutato. Infatti la convinzione comune è che essere in attesa di un bambino porti gioia e serenità e che diventare madre sia un’esperienza soltanto positiva. In realtà, sono abbastanza numerose le donne che soffrono di depressione post partum. Inoltre ci sono non pochi casi in cui una donna con problemi di depressione si accorge di essere in attesa di un bambino. Gravidanza e disturbi dell’umore possono quindi comparire insieme e anzi i cambiamenti ormonali rischiano addirittura di favorire la depressione. Vediamo dunque come affrontare questo delicato problema.

Perché è importante curare la depressione in gravidanza

È difficile che la gestazione possa rivelarsi curativa per i disturbi dell’umore. Questo può avvenire per i problemi lievi, ma spesso la depressione non migliora affatto e può anzi peggiorare, oppure può iniziare già durante la gravidanza. È importante affrontare la situazione con gli strumenti farmacologici e psicoterapici adeguati. La coesistenza di gravidanza e disturbi dell’umore può infatti causare una serie di problemi sia alla donna sia al neonato.

  • “Una gestante con problemi di depressione tende a trascurarsi, a non nutrirsi in modo adeguato, a non assumere eventuali integratori o a seguire comportamenti scorretti” spiega la professoressa Rossella Nappi, ordinaria di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Pavia – Irccs Policlinico San Matteo. “Questo può avere ripercussioni sul corretto accrescimento del feto in utero”.
  • È dimostrato che i bambini nati da donne depresse non adeguatamente curate corrono un rischio maggiore di nascita pretermine, di essere sottopeso e in cattive condizione di salute generale.
  • La depressione può interferire con il normale attaccamento tra mamma e neonato, impedendo il corretto avvio dell’allattamento al seno e il contatto pelle a pelle. Inoltre danneggia il contatto affettivo e simbiotico necessario per il benessere stesso del bambino.
  • Questo, con il tempo, può limitare il corretto sviluppo neurobiologico ed emotivo del bambino, che non riesce ad esprimere pienamente le proprie doti e abilità.

I rischi di assumere antidepressivi in gravidanza

In molti casi è possibile trattare il problema gravidanza e disturbi dell’umore con l’intervento di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Sembra che un colloquio anche solo una volta alla settimana con un esperto possa avere ripercussioni positive sullo stato mentale e psicologico della gestante, sufficiente a volte a risolvere il disturbo. Nei casi più seri, può essere necessario intervenire con i farmaci antidepressivi in gravidanza. In questo caso, il rapporto rischio-beneficio deve essere valutato dallo psichiatra insieme al ginecologo che segue la gravidanza.

È, cioè, opportuno che si inquadri correttamente il disturbo dell’umore, intervenendo con il medicinale più appropriato per il benessere della donna, con il minore rischio possibile per la salute del feto.

Quali antidepressivi si possono prendere in gravidanza

Al momento secondo alcuni studi di farmacovigilanza, i medicinali più efficaci in gravidanza per i disturbi dell’umore come la depressione sono due farmaci che fanno parte degli Ssri, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina: sertralina e fluoxetina. Questi prodotti sembrano avere un buon profilo di rischio-beneficio, tenendo presente che vanno assunti solo se davvero necessari, nelle dosi opportune e sotto controllo dei medici. Attenzione invece ad altri medicinali, che sono generalmente sconsigliati in gravidanza.

Antidepressivi

Tra gli Ssri, per esempio, la paroxetina potrebbe, secondo alcuni studi, causare malformazioni al cuore del neonato. Lo stesso discorso vale per il litio e per il buprobione: anche queste molecole sarebbero pericolose per il corretto sviluppo dell’apparato cardiovascolare del bambino.

Ansiolitici

Gli ansiolitici combattono le situazioni di turbamento emotivo anche in gravidanza a causa delle mutate condizioni psico-fisiche. Sono a base di benzodiazepine come per esempio clordiazepossido, diazepam e simili. “Vanno assunti con la massima cautela, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, poiché possono provocare dipendenza” aggiunge la ginecologa. “Andrebbero anzi evitati, a meno che non siano strettamente necessari su prescrizione dello psichiatra in consulto con il ginecologo”.

Sedativi

I sedativi, ossia i i farmaci che hanno un’azione calmante sul sistema nervoso, possono essere assunti soltanto se necessario e su prescrizione dello psichiatra dopo aver consultato il ginecologo.

 

 
 
 

In breve

La compresenza di gravidanza e disturbi dell’umore rendono indispensabile l’intervento dello psichiatra e del ginecologo a confronto per stabilire se è opportuno che la donna assuma psicofarmaci. Infatti è possibile assumere solo alcune molecole sempre dietro stretto controllo medico.

Fonti / Bibliografia

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