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Tutelare la salute dei propri bambini significa anche fare il possibile per proteggerli dagli incidenti. Si tratta, infatti, della prima causa di morte in età infantile. Lo hanno ribadito i ricercatori della Clinica universitaria di chirurgia pediatrica e adolescenziale di Graz (Austria), durante il convegno “Un mondo sicuro per i nostri bambini”, promosso dall’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente (ISBA) dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Un decesso ogni 30 secondi
Secondo gli studiosi austriaci, nel mondo ogni 30 secondi un bambino muore a causa di incidenti non provocati o subiti volontariamente. I più comuni? Quelli stradali. A seguire ci sono gli annegamenti. A differenza di quanto si può pensare, non servono grandi superfici come piscine, laghi o mare: i bimbi possono affogare anche in cinque centimetri d’acqua.
Seguono traumi e ustioni
I dati europei, analizzati dai ricercatori del Bambino Gesù, rivelano che anche in Europa la prima causa di morte da 1 a 14 anni è rappresentata dagli incidenti. In pole position ci sono gli incidenti stradali, seguiti dall’annegamento. Ci sono poi i traumi da caduta, le ustioni, soprattutto a causa di incendi domestici, e gli avvelenamenti. Questi ultimi sono comuni soprattutto nei più piccoli, che sono attirati dal mondo che li circonda e hanno la tendenza a portarsi tutto alla bocca. Negli adolescenti, invece, il rischio di avvelenamento è legato soprattutto al consumo di quantità eccessive di alcol.
Più attenzione anche a casa
Secondo i dati, inoltre ogni due minuti una persona di qualsiasi età muore in seguito a un incidente e un bambino su 10 subisce traumi che richiedono il ricorso al pronto soccorso. Infine, in Europa si registrano ogni anno circa 40mila vittime di ogni età e un milione di ricoveri per incidenti domestici. Di questi, oltre 100 mila riguardano i bambini. Fra i giocattoli e le attrezzature più pericolosi ci sono l’altalena, lo scivolo, il seggiolone, il fasciatoio, la giostra, la carrozzina, il passeggino, i barattoli di pillole e il triciclo.