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Il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, istituita sulla scia di altre iniziative che hanno l’obiettivo di difendere i diritti dei minori di tutto il mondo. La Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza 2024 è particolarmente significativa, perché cade a distanza di 100 anni esatti da quando, nel 1924, la quinta Assemblea generale della Società delle Nazioni, con la Dichiarazione di Ginevra, fece per la prima volta riferimento ai diritti del bambino come di un individuo.
Perché si celebra
Si calcola che oltre 660 milioni di bambini vivano in condizioni di povertà, privi dei bisogni fondamentali come l’alimentazione, l’acqua potabile, l’igiene, le cure sanitarie, l’istruzione. Soprattutto nei Paesi più poveri molti minori iniziano a lavorare prestissimo e con orari pesanti, senza alcuna forma di tutela. In questi luoghi tanti piccoli sono costretti a lasciare la scuola, come capita soprattutto alle bambine.
Anche in Occidente però i bambini sono talvolta soggetti a privazioni, a forme di violenza e abusi spesso tra le mura domestiche, in contesti insospettabili. Tutti questi eventi segnano profondamente la psiche di un bambino, causandogli traumi che possono impedirgli una crescita serena e lo sviluppo completo della sua personalità. La Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza vuole diffondere in tutto il mondo la cultura della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, proteggendo il benessere psicofisico dei più piccoli.
Che cosa dice la Convenzione
In seguito alla Dichiarazione di Ginevra del 1924, furono approvati altri documenti a tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Nel 1959 fu la volta della Dichiarazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nel 1989, fu proclamata la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, secondo la quale ogni bambino ha il diritto di crescere in salute, in condizioni di sicurezza, di essere preso sul serio e ascoltato e di sviluppare il suo potenziale. La Convenzione, osservata ad oggi da 193 Paesi in tutto il mondo, è stata ratificata dall’Italia con la legge n. 176 del 27 maggio 1991. Si tratta del primo documento che riconosce i bambini come individui completi, con diritti e opinioni. Gli Stati che hanno ratificato la Convenzione sono tenuti a rispettare i quattro principi fondamentali sui quali si basa:
- Parità di trattamento: significa che nessun bambino deve essere discriminato in base a sesso, origine, cittadinanza, lingua, religione, colore della pelle, disabilità, opinioni politiche
- Salvaguardia del benessere: sia in famiglia sia a livello dello Stato, è prioritario l’interesse superiore del bambino in tutte le decisioni che possono avere ripercussioni su di lui
- Diritto alla vita e allo sviluppo: ogni bambino deve avere accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione e deve essere protetto da abusi e sfruttamento
- Ascolto e partecipazione: il bambino deve poter esprimere la propria opinione, essere ascoltato, essere informato in modo adeguato alla sua età. Inoltre deve essere coinvolto nelle decisioni che lo riguardano.
I 10 diritti fondamentali dei bambini
Sempre all’interno della Convenzione Onu, sono presenti 54 articoli che definiscono nel dettaglio i diritti dei bambini, raggruppati in 10 punti fondamentali, che ciascuno, a livello di famiglia, società e Stato, è tenuto a rispettare. Ecco quali sono i 10 diritti fondamentali dei bambini.
- Diritto a giocare: il gioco è il primo diritto fondamentale dei bambini, che devono poter crescere giocando e divertendosi insieme
- Diritto al cibo: tutti i bambini hanno diritto al cibo e a nutrirsi adeguatamente, per poter soddisfare le loro esigenze nutrizionali e completare anche attraverso un’alimentazione corretta e gustosa il loro sviluppo psicofisico
- Diritto ad avere una casa: ogni bambino ha il diritto di avere una casa, un luogo che gli assicuri protezione e in cui possa crescere circondato da affetto, cure e comprensione, in un clima di tolleranza e amicizia
- Diritto alla salute: ecco un altro diritto fondamentale al quale ogni bambino dovrebbe poter avere accesso. Il diritto alla salute si può riassumere in un insieme di benessere fisico, mentale e sociale, ancora più importante nei bambini, che sono più vulnerabili nei confronti delle malattie perché il loro organismo è ancora in crescita
- Diritto all’educazione: tutti i bambini, indipendentemente da sesso, religione, nazionalità e qualsiasi altra condizione, hanno diritto all’istruzione, a poter andare a scuola senza subire alcun tipo di discriminazione. Ogni Stato deve fare tutto il possibile per garantire l’accesso dei bambini all’educazione
- Diritto alla vita e ad una famiglia: ogni bambino ha diritto ad avere una famiglia che assicuri affetto e comprensione, che li protegga e che si assuma la responsabilità della loro crescita in un’atmosfera di protezione
- Diritto ad avere una nazionalità: fin dalla nascita, il bambino ha il diritto di avere un nome e un cognome che ne definisca l’appartenenza a una nazione e deve conoscere anche la propria data di nascita
- Diritto all’uguaglianza: i bambini sono tutti uguali senza distinzione di razza, religione o nazionalità. Hanno diritto a essere trattati allo stesso modo, indipendentemente dalla loro origine, dal paese in cui si trovano o dal colore della pelle
- Diritto a esprimere la propria opinione: questo diritto, che è sancito dalla Convenzione agli articoli 12 e 13, dichiara che ogni bambino debba poter esprimere la propria opinione, esattamente come possono fare gli adulti
- Diritto a non lavorare: non si dovrebbe permettere a un bambino di lavorare prima del raggiungimento di un’età appropriata. Inoltre ogni bimbo deve essere protetto da ogni forma di abbandono, crudeltà e sfruttamento.
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