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Mancanza di investimenti e di politiche sono le ragioni di una scarsa attenzione al tema dei diritti dei bambini che invoca il Garante dei minori italiano al Parlamento, per la tutela dei minorenni stessi. Allo stesso tempo auspica maggiori investimenti.
I diritti dei minori al centro del dibattito
Sotto la lente di ingrandimento del Garante dei minori sono i diritti dei bambini: i dati spiegano il perché di così tanta attenzione verso un tema delicato come quello dei bambini e dell’adolescenza.
Il 17,6% dei minori vive in povertà
A descrivere la situazione italiana è proprio la relazione presentata al Parlamento da parte del Garante per l’infanzia e l’adolescenza: il 17,6% dei bambini e degli adolescenti italiani vive in situazione di povertà (il 7% dei minorenni in povertà assoluta), in prevalenza al Sud; proprio nel Mezzogiorno è altissimo (70%, mentre la media nazionale è al 46,5%) il rischio di povertà ed esclusione sociale per i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie con tre o più minorenni.
In un anno non è cambiato niente
Il fatto sconfortante è che la Relazione del Garante di quest’anno ricalca quella dell’anno scorso, in cui già era stata sollevata l’accusa verso le mancanze dello Stato a favore di infanzia e adolescenza. Queste sono le parole del Garante che sottolinea la miopia della nostra classe dirigente: “scarsa attenzione verso le necessità materiali e i diritti dei minori. Non comprendono il valore di tali investimenti, che possono essere un antidoto per uscire dalla crisi e per non compromettere la crescita futura. Oltre a rispettare i diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia, investire oggi su di loro, significa domani avere un numero inferiore di famiglie povere da sostenere, meno sussidi per i disoccupati, meno spese per il disagio sociale, probabilmente meno spese per detenuti, più lavoratori e quindi più contributi per il welfare di domani”.
Istituito solo nel 2012
Il poco tempo a disposizione del Garante (il Regolamento di organizzazione e contabilità dell’Authority è entrato in vigore solo il 14 ottobre 2012) è stato comunque sufficiente per pianificare le priorità per l’anno 2013 e individuare le tante criticità riscontrate nell’anno passato.