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L’esposizione al fumo passivo nei bambini e negli adolescenti può causare seri problemi cardiovascolari e neurocognitivi. È l’allarme lanciato dalla Simri, la Società Italiana per le malattie respiratorie infantili, che denuncia un aumento delle patologie respiratorie pediatriche. E i dati parlano chiaro: il 52% dei bambini subisce il fumo passivo. Il 49% dei neonati è figlio di almeno un genitore fumatore e il 12% ha entrambi i genitori che fumano.
Più rischi di asma e allergie
“Nel mondo ogni anno oltre 60mila bambini muoiono per patologie legate al fumo passivo. I bambini esposti al fumo passivo corrono un rischio superiore ai loro coetanei di sviluppare asma e allergie, bronchiti, polmoniti, otiti e meningiti. “Nei neonati aumenta il pericolo di morte in culla – spiega il presidente della Simri Giorgio Piacentini, professore ordinario di Pediatria e direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università di Verona -. “Ma non basta. Bisogna stare attenti anche al cosiddetto fumo di “terza mano”, pericoloso tanto quanto quello diretto,e cioè quello di cui si impregnano gli abiti del fumatore e i locali e i tessuti dove si fuma”.
Cuore in pericolo
“Fumare favorisce l’insorgenza di patologie cardiache – prosegue Piacentini – dei vasi sanguigni e dei polmoni: tutte malattie che oltre ad accorciare la durata della vita, sono causa di grave invalidità. Le persone esposte abitualmente al fumo passivo hanno un rischio di cancro e malattie cardiache e respiratorie superiore alla media. Rischio che nei bambini aumenta in maniera considerevole”. Anche l’aumento dei nati pretermine è molto più forte nelle donne fumatrici. Fumare in gravidanza, infine, aumenta il rischio di basso peso alla nascita e di comparsa di disturbi respiratori nei primi anni vita del bambino