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Di fronte a tablet e smartphone, l’abitudine di leggere fiabe ai più piccini sembra essere ricaduta in una sorta di educazione “vintage”. In realtà, le favole per bambini sono ben più di un intrattenimento e, lette dai genitori, rappresentano uno step fondamentale per la crescita dei piccoli e per il confronto con fantasia, sogni e paure infantili.
Fiabe vs abuso del tablet
Negli USA l’American Academy of Pediatrics ha deciso di introdurre nelle linee guida per i pediatri, anche l’indicazione per i neogenitori a leggere le fiabe ai propri bambini, sin dalla nascita e per almeno i primi tre anni di vita. Le favole per bambini diventano quindi una vera e propria prescrizione medica finalizzata allo sviluppo psicofisico ottimale del bimbo. Queste nuove indicazioni sono il risultato dell’abuso di tablet e smartphone nell’educazione dei piccoli americani, i quali vengono lasciati troppo spesso soli con questi strumenti tecnologici ad alto tasso di intrattenimento ma privi della corretta e reale interazione genitore-figlio.
Aiutano a esprimersi meglio
Le favole per bambini lette da mamma e papà, infatti, stimolano l’area del cervello deputata a comunicazione verbale e socializzazione. Questa importante funzione cerebrale si sviluppa proprio nei primi tre anni di vita ed è responsabile dell’apprendimento di un vocabolario corretto da parte dei più piccoli, nonché dell’acquisizione di modalità sane e vivaci di socializzazione. Perché tutto ciò sia possibile, bisogna andare oltre la tecnologia ovvero tornare indietro, alla “voce reale” e alla lettura non virtuale.
La situazione in Italia
Considerato che anche in Italia si sta assistendo a questa pericolosa sostituzione tablet-voce dei genitori, i pediatri italiani hanno deciso di seguire le stesse indicazioni educative dei colleghi d’Oltreoceano: mamme e papà vanno spronati da subito a quest’antica ma essenziale abitudine, peraltro incredibilmente dolce, calmante e soddisfacente sia per i grandi lettori sia per i piccoli ascoltatori.