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Scoperta una correlazione tra esposizione al piombo e riduzione del quoziente intellettivo dei piccoli. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association (Jama), infatti, a livelli più elevati di piombo del sangue durante l’infanzia si associa la perdita progressiva di punti di quoziente intellettivo e, di conseguenza, le inferiori possibilità di avere successo nel lavoro in età adulta. Insomma, l’esposizione al piombo riduce l’intelligenza.
Nemico del cervello
Per decenni alla benzina è stato aggiunto il piombo tetraetile, un composto in grado di aumentare la potenza del motore. Anche se da anni si utilizza solo benzina senza piombo, purtroppo questo composto, una volta reso volatile attraverso i gas di scarico, si deposita nel terreno, continuando a rappresentare un pericolo per la salute.
Conseguenze anche a distanza di molti anni
Negli Usa, un gruppo di ricercatori della Duke University ha supervisionato oltre 565 bambini nati tra il 1972 e il 1973 in Nuova Zelanda, uno dei Paesi che registra il più alto livello di piombo nella benzina. Questo campione è stato regolarmente valutato per le capacità cognitive fino all’età adulta. I risultati hanno stimato che il livello di piombo tetraetile nel sangue era pari a 10,99 microgrammi (mcg) per decilitro di sangue: un valore altissimo se si considera che oggi la soglia di “preoccupazione” è 5 mcg per decilitro. È stato inoltre scoperto che i partecipanti che avevano nel sangue più di 10 mcg di piombo per decilitro presentavano, in media, all’età di 38 anni un quoziente intellettivo di 4,25 punti in meno rispetto ai coetanei meno esposti al piombo. È risultato anche (o di conseguenza) che chi era stato più esposto al piombo aveva un lavoro con livelli economici inferiori di 4 decimi rispetto agli altri meno esposti al piombo.