Fino a non molti anni fa, anche i medici consideravano inconciliabile il binomio epilessia nei bambini e sport. Si pensava, infatti, che questa malattia neurologica esponesse a pericoli in caso di crisi. Oggi invece l’attività fisica è permessa, anzi incoraggiata anche nei giovanissimi con problemi di epilessia. Infatti, ha effetti benefici su corpo e mente, ovviamente scegliendo con attenzione la tipologia più adatta di sport.
È ovviamente importante che il bambino con epilessia stia seguendo la cura in modo regolare, assumendo i farmaci giusti e contattando regolarmente lo specialista. Se però le crisi sono ben controllate, non esistono controindicazioni particolari, ma ci sono perfino vantaggi. Conciliare epilessia nei bambini e sport, infatti, apporta benefici da tanti punti di vista: medico, neurologico, psicologico e sociale. Sembra infatti che lo sport giusto (stabilizzi il ritmo del sonno e riduca la frequenza delle crisi. Il movimento aiuta il bambino con epilessia a superare lo stigma sociale che questa malattia porta ancora con sé. Lo spinge a stringere nuove amicizie, a mettersi alla prova, aumenta il controllo nelle situazioni e quindi aumenta l’autostima. Tutto questo va a vantaggio della sua autostima. Il movimento poi, secondo uno studio condotto dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, migliora la concentrazione e la resa scolastica.
In tema di epilessia nei bambini e sport, è essenziale scegliere bene: non tutti i tipi di attività fisica sono adeguati quando si convive con questo problema. La Lice – Lega Italiana contro l’Epilessia, con la Federazione Medico Sportiva Italiana, ha redatto le linee guida per la pratica di attività sportive, che ribadiscono la necessità di valutare, nella scelta dello sport, i singoli casi. Inoltre, le indicazioni suddividono gli sport sulla base del livello di rischio in tre categorie. Ci sono le attività che non impongono restrizioni, quelle che necessitano di una supervisione e quelli per il quali l’idoneità viene concessa in casi eccezionali, dietro parere del neurologo curante. Questi sport sono per esempio l’arrampicata, il paracadutismo, le immersioni e altre attività considerate estreme.
Un ragazzino con epilessia può giocare a calcio perché questa attività è considerata sicura. Oltre al calcio, sono sicuri anche altri sport a terra come atletica leggera, pallavolo, basket, danza, sport con la racchetta tipo il tennis. Infatti, se subentra una crisi durante la pratica, i rischi sarebbero gli stessi che si potrebbero presentare durante la normale camminata. Per questo i genitori possono iscrivere con fiducia il proprio figlio a un corso di questo tipo, in un buon centro, informando l’allenatore senza timori.
Dipende da caso a caso e spetta al bambino e ai suoi genitori deciderlo. È possibile farsi male cadendo dalla bicicletta durante una crisi, ma i danni possono essere limitati utilizzando il casco e le protezioni a gomiti e ginocchia. Del resto andare in bicicletta è un’attività molto importante per i piccoli, quindi è bene parlarne con il neurologo curante. Alcune forme di epilessie sono accompagnate da aura, l’insieme di sintomi premonitori: se il bambino è abbastanza grande per accorgersene, può fermarsi in tempo.
Fonti / Bibliografia
- La regola è il buonsenso: epilessia e attività fisica, si può fare. Ecco come – InsiemeperepilessiaUn nuovo sito targato WordPress
- Epilessia - Ospedale Pediatrico Bambino GesùL'1% della popolazione soffre di crisi epilettiche, che si manifestano in forme differenti. Per la diagnosi si ricorre all'elettroencefalogramma
- https://www.lice.it/pdf/MED_SPORT_SUPPL_1_AL_1_2015.pdf