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È davvero possibile partorire senza sapere di essere incinta? Sembra di sì: secondo gli esperti questo può accadere, anche se raramente, in alcune situazioni particolari, ovvero:
- se una donna vive in una condizione disagiata,
- se è molto giovane con una famiglia poco presente,
- se continua ad avere perdite di tipo mestruale.
“Si tratta di casi davvero rari” spiega la professoressa Rossella Nappi, ordinaria di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Pavia – Irccs Policlinico San Matteo “e solitamente la donna, se psicologicamente sta bene, dopo la ventesima settimana inizia ad accorgersi dei movimenti fetali”. Vediamo allora quando è possibile partorire senza sapere di essere incinta.
Cos’è la gravidanza criptica
Questo è il nome di questa tipologia di gestazione che è caratterizzata appunto dalla mancanza di sintomi oltre le prime sei settimane. Sono tanti i casi di cronaca che documentano questi episodi e che rendono dunque reale questa possibilità. A gennaio 2024, all’ospedale di Saronno, in provincia di Varese, una quarantenne ha dato alla luce un bambino che, secondo quanto ha dichiarato, non sapeva di aspettare. La donna si era recata al Pronto soccorso con incontinenza e forti dolori all’addome che erano in realtà le contrazioni da travaglio di parto, mentre l’incontinenza era dovuta alla rottura delle acque, con perdita di liquido amniotico.
Un episodio simile era successo anche a una 42enne di Caserta nell’ottobre 2022 quando, per forti dolori addominali che erano stati attribuiti a una grave cistite, era stata portata al Pronto soccorso della città dove i medici hanno constatato che fosse alla 33esima settimana di gravidanza e i dolori che sentiva fossero dovuti alla rottura di sacca e membrana.
Ci si può non accorgere di essere incinta?
“Partorire senza sapere di essere incinta è possibile” aggiunge la professoressa Nappi. “A termine della gravidanza è raro che succeda, eppure esistono casi descritti in letteratura scientifica. È una condizione rarissima, definita negazione della gravidanza”. Si tratta, in parole semplici, del contrario della pseudociesi o gravidanza isterica, che riguarda donne con seri problemi psicotici che accusano nausea, stanchezza, aumento di peso senza essere in gestazione. La negazione della gravidanza è esattamente l’opposto: una donna è effettivamente incinta, ma vive un distacco completo dalla realtà e non si rende conto della situazione. Sono a rischio soprattutto coloro che hanno subito traumi importanti, abusi, che soffrono di malattie psichiatriche, oppure le giovanissime, o ancora coloro che vivono in una situazione di serio disagio sociale. “In questi casi può succedere che la donna giunga al Pronto soccorso terrorizzata dai dolori e dalle perdite, che non riesce ad attribuire alla propria condizione”.
Perché non ci si accorge di essere incinta
La negazione della gravidanza è più frequente nei primi mesi e viene solitamente superata dopo la 20a settimana, quando iniziano i movimenti fetali e l’addome inizia ad aumentare di dimensione. In altri casi, più rari, la non consapevolezza può proseguire anche nel periodo successivo, per alcune condizioni particolari che si possono verificare. Ecco quali sono.
L’obesità
Una donna fortemente sovrappeso può non accorgersi dell’aumento di volume dell’addome perché questo è mascherato dal grasso in eccesso. Il rischio è ancora più elevato se, nel frattempo, si sono verificate perdite di sangue che hanno indotto a pensare al flusso mestruale.
Le false mestruazioni
In alcuni casi possono comparire perdite di sangue della durata di un giorno o due, anche fino al sesto mese di gravidanza. Una donna poco informata o molto giovane, quindi con ciclo irregolare, può credere che si tratti di mestruazioni vere, escludendo la gestazione.
La menopausa
Potrebbe succedere che ci si ritrovi in gravidanza pensando invece di essere entrata in menopausa (o premenopausa) a causa della mancanza di mestruazioni. Tuttavia, “non sono descritti in letteratura scientifica casi di donne in premenopausa che abbiano avuto un bambino senza accorgersi di essere in attesa” dice ancora la dottoressa Nappi. “In condizioni normali, infatti, una donna magari non ha più il flusso, ma si accorge dei movimenti fetali e dell’aumento dell’addome, chiedendo un accertamento tempestivo”.
Una famiglia assente
Nel caso delle giovanissime ancora inesperte, una famiglia poco presente non è in grado di vigilare su una eventuale vita sessuale della ragazza o sul fatto che possa subire abusi e trascura segnali fisici come la mancanza del flusso e l’aumento di volume dell’addome.
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