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I disturbi psicosomatici sono in aumento in bambini e adolescenti: lo ivelano i pediatri della Simpe (Società italiana medici pediatri) e di Paidoss (Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza). Si manifestano il più delle volte con sintomi respiratori simili a quelli dell’asma e delle allergie e rappresentano il 15% dei casi e sono in aumento i bambini che arrivano in Pronto soccorso con una tosse nervosa che non passa mai e con stress respiratorio da iperventilazione causata dall’ansia.
I disturbi più comuni
I disturbi psicosomatici, detti anche disturbi somatoformi, sono caratterizzati da sintomi fisici indicativi di una malattia, che però non trova riscontro da visite ed esami. I più comuni nei bambini e adolescenti sono: tosse persistente di tipo stizzoso, affanno e iperventilazione, tic nervosi, starnuti parossistici.
All’origine delle cause
Disagi familiari, ansia da prestazione sportiva, problemi a scuola o con i compagni sono le problematiche che più spesso si ripercuotono sull’organismo con disturbi reali, che colpiscono l’organo “bersaglio”, cioè la parte più debole e suscettibile di una persona che, nel caso di bambini e ragazzi, è spesso l’apparato respiratorio. Ciò succede perché il corpo e la psiche si influenzano a vicenda attraverso connessioni che avvengono a più livelli: psicologico, neurologico, immunologico e ormonale. In situazioni normali questi sistemi sono capaci di autoregolarsi, se invece reagiscono in modo anomalo si manifestano i disturbi psicosomatici. Quando eccessivo, infatti, lo stress altera il normale lavoro dell’organismo provocando una serie di disfunzioni.
Attenzione ai campanelli d’allarme
È importante prestare attenzione ai campanelli d’allarme, come un’eccessiva perdita di giorni di scuola, e rivolgersi subito al pediatra, che attraverso la ricostruzione della storia clinica del bambino e l’esecuzione di specifici esami, può escludere un’eventuale causa organica e la presenza di malattie che giustifichino i sintomi. Siccome i disturbi psicosomatici sono in aumento in bambini e adolescenti, riconoscerli tempestivamente è fondamentale per impedire che degenerino, ma anche per evitare ripetute e inutili indagini diagnostiche e visite specialistiche.