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Il male oscuro, il buco nero. Un mondo lontano, assente, nemico. Questo è quello che provano tanti bambini e adolescenti. Pensieri che minano la crescita e che invece di far pensare al futuro fanno precipitare in un baratro da cui spesso è difficile risalire. L’Organizzazione mondiale della sanità lancia l’allarme sui disturbi mentali, perché la depressione e i problemi neuropsichiatrici sono aumento non solo tra gli adulti, ma anche tra i giovanissimi, Nel mondo, infatti, dal 10 al 20% di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali. Solo in Italia le richieste di servizi per i disturbi neuropsichici aumentano in media del 7% ogni anno. Le patologie neuropsichiatriche sono diventate la causa principale di disabilità nei giovani e il suicidio è la seconda causa di morte tra i 15 e 29 anni.
Un periodo critico
L’adolescenza è un periodo critico perché in questi anni avviene una riorganizzazione dell’identità. Per aiutare i ragazzi più vulnerabili, dunque, occorre prendere provvedimenti perché – come spiega Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), che ha promosso un’indagine sui disturbi mentali degli adolescenti – “ci sono una mancanza di integrazione e comunicazione tra gli operatori dello stesso ambito territoriale e una carenza di servizi e strutture dedicati e di personale con esperienza specifica. Ma soprattutto è emersa la solitudine delle famiglie con adolescenti con disagio, che andrebbero sostenute adeguatamente. Infine, occorrono interventi precoci e tempestivi, di continuità, dai percorsi residenziali a quelli territoriali”.
Un fenomeno in pericolosa crescita
“In Italia – sottolinea Antonella Costantino, presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Sinpia -l’aumento complessivo degli utenti di neuropsichiatria infantile negli ultimi 5 anni è stato pari al 45%. Negli ultimi 2 anni vi è stato un aumento dei disturbi mentali degli adolescenti, con +21% degli accessi in Pronto soccorso e +28% di ricoveri annui. È importante che il ricovero avvenga nei reparti di degenza di neuropsichiatria infantile, ma purtroppo continuano a mancare le risorse per i servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Npia). Attualmente solo il 30% dei ricoveri avviene in reparti di Npia, il 27% in pediatria, il 20% in reparti di Psichiatria per adulti”.
Molte cause
“Tra le cause di questo fenomeno ci sono fattori culturali, neurobiologici, sociali, ambientali e condizioni intrafamiliari – conclude Simone Rugolotto, presidente della Sezione regionale Veneto della Società italiana di pediatria– ma a volte si può trattare dell’esordio di un disturbo psicotico o di un disturbo bipolare che aveva dato pochi segni di sé”.
Da sapere!
Nella maggior parte dei casi, una crisi psichiatrica acuta avviene in ragazzi che avevano già presentato un disturbo psichiatrico nell’infanzia, come per esempio disturbi della condotta, disturbo da deficit di attenzione e iperattività o autismo.