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I bambini possono avere notti agitati ma per ben un quarto di loro si parla di disturbi del sonno. Lo sanno bene i genitori! Le nottate agitate a causa di bambini, infatti, sono una costante in molte famiglie. A confermarlo sono anche gli esperti riuniti recentemente in occasione del congresso della Società italiana di pediatria, durante il quale è emerso che il 25% dei bambini al di sotto dei cinque anni soffre di una qualche forma di insonnia, percentuale che migliora leggermente dopo i sei anni, ma che comunque rimane attorno al 10-12% fino all’adolescenza.
Un problema molto frequente
Quello dei disturbi del sonno durante i primi anni di vita è un problema relativamente moderno. Un tempo, infatti, non esisteva o comunque era molto più contenuto: si calcola che rispetto a 100 anni fa i bambini nel mondo occidentale dormano in media due ore in meno. Per quali ragioni? I fattori sono davvero tanti. I principali, però, sono tre: i ritmi sempre più frenetici; l’aumento delle luci artificiali; l’utilizzo sempre più precoce degli strumenti elettronici. Si tratta, infatti, di elementi che alterano i normali ritmi circadiani e che causano una discordanza tra quello che dovrebbe essere il ritmo sonno-veglia naturale del bambino e le esigenze sociali.
Il decalogo del buon sonno
Per aiutare i genitori a combattere i disturbi del sonno dei bambini e migliorare le notti di tutta la famiglia, i pediatri della Sip hanno steso un decalogo di buone abitudini.
- Rispettare sempre gli stessi orari sonno-veglia. È importante mettere a letto il bambino tutte le sere e svegliarlo tutte le mattine alla stessa ora.
- Farlo dormire nello stesso ambiente. Meglio non far addormentare il bimbo sul divano o nel lettone e poi trasferirlo nel suo lettino quando già dorme. Dovrebbe sempre addormentarsi nello stesso posto, con gli stessi rituali.
- Non farlo addormentare al seno. Nei primi due-tre mesi di vita è impossibile dissociare la fase di alimentazione da quella dell’addormentamento. Ma poi, quando si iniziano a cogliere certi segnali (non succhia più con forza, chiude gli occhietti), è bene staccarlo dal seno e metterlo nel lettino.
- Rispettare l’orario dei pasti durante il giorno. Anche se il bambino va al nido cercare di mantenere gli stessi orari di pranzo, merenda e cena.
- No a tablet&Co dopo cena. In realtà, questi dispositivi andrebbero usati sempre con cautela nei bambini piccoli. Tuttavia, sono assolutamente vietati nell’ora che precede l’addormentamento perché possono agitare e ostacolare il relax.
- Non dare troppo cibo o acqua prima di dormire. Invece di offrire al piccolo acqua, latte o camomilla prima di dormire e durante i risvegli, meglio ricorrere a un oggetto consolatorio.
- Regolare l’esposizione alla luce. Il ritmo sonno-veglia è governato dall’alternanza della luce e del buio. Sì, dunque, a mantenere la luce dell’ambiente durante il sonnellino pomeridiano; a ridurre l’esposizione il più possibile per la notte; a potenziarla appena svegli.
- Evitare sostanze eccitanti dopo le 16. Dopo la merenda, quindi, niente cioccolata, tè (al limite solo deteinato) né bevande contenenti caffeina come la cola.
- Offrire una dieta equilibrata. A cena proporre cibi contenenti fibre e triptofano che è un precursore della melatonina, come carni bianche, pesce azzurro, verdure verdi, legumi e cereali.
- Niente lettone. Abituare i bambini all’autonomia e a dormire bene vuol dire anche lasciarli dormire nel proprio ambiente.