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I disturbi del linguaggio nei bambini sono in preoccupante aumento, tanto che si attesta a circa 700.000 il numero di bimbi che ne sono affetti. I disturbi del linguaggio si presentano anche per i bambini stranieri, per i quali spesso non si hanno stime precise. Dunque, i dati reali potrebbero delineare un quadro ancora più preoccupante.
Allarme dei logopedisti
Durante il XI Congresso Nazionale della Federazione Italiana dei Logopedisti, si sono individuate una serie di linee comuni per aiutare i bambini ad affrontare e superare i differenti disturbi del linguaggio. Tra queste linee guida, sono stati ritenuti particolarmente efficaci: il gioco delle imitazioni, la tombola sonora e il girotondo delle rime.
Differenziare l’aiuto
Il primo scopo del lavoro di un logopedista sta proprio nel riuscire a diagnosticare il disturbo del linguaggio e, poi, nel personalizzare l’intervento perché risulti efficace e non invasivo per il bambino. Quindi, è importante differenziare caso per caso: vi sono disturbi temporanei e transitori (crescita, traumi, shock di vario tipo) e, invece, problemi più stratificati e cronici.
Necessità di un intervento tempestivo
Nelle scuole primarie è ormai prassi sottoporre i bambini a test che ne possano evidenziare eventuale dislessia o disgrafia. Individuare i primi “segni” di questi disturbi del linguaggio è essenziale per intervenire in modo tempestivo, migliorando così anche l’apprendimento e il rendimento scolastico del bambino.
Intervenire secondo l’età
Ovviamente, l’intervento del logopedista si differenzia anche secondo la variabile anagrafica. Infatti, i bimbi molto piccoli avranno necessità di sperimentare la terapia contestualizzandola all’interno di giochi. Mentre i più grandicelli saranno già pronti a cimentarsi con esercizi veri e propri.
In breve
UN PROBLEMA DA NON SOTTOVALUTARE
Tra i bambini che presentano disturbi del linguaggio, si annoverano anche gli stranieri. Spesso, in questi casi, il fenomeno resta sommerso e incomprensibile anche alle famiglie degli stessi bambini. Quindi, per dare le giuste ed eque opportunità di apprendimento ai bimbi stranieri, è importante intraprendere un percorso conoscitivo e linguistico anche con le loro famiglie. Perché la grande risorsa della differenza possa esprimersi in tutta la sua bellezza e vivacità culturale, è necessario che tutti partano con gli stessi strumenti cognitivi o, comunque, con le medesime opportunità.