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Oggetto di discussione degli ultimi mesi, la didattica a distanza è stato l’unico modo per permettere agli studenti di concludere l’anno scolastico durante i mesi di lockdown dovuto al Covid-19. Ma è una tipologia di insegnamento che presenta sicuramente diverse criticità.
L’indagine dell’Università Bicocca
Un report nazionale realizzato da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze umane per la formazione dell’Università Bicocca di Milano ha evidenziato come il 65% delle madri lavoratrici intervistate non ritiene conciliabile la didattica a distanza (Dad) con il lavoro.
L’analisi ha preso in considerazione le risposte di circa 7.000 genitori di bambini e ragazzi di scuola primaria e secondaria, per un totale di circa 10.000 bambini e ragazzi, attraverso un questionario online diffuso sui canali social. I ricercatori hanno approfondito in particolare come sono stati vissuti questi mesi di scuola “in casa” dai genitori.
Le opinioni delle mamme
Al questionario hanno risposto per il 94 per cento madri con un’età media di 42 anni e in grande maggioranza con un livello d’istruzione superiore. Per l’80% si tratta di donne lavoratrici che durante il lockdown hanno continuato a lavorare (67%), molte in modalità smartworking (57%). Per quanto riguarda i figli, sono rappresentati tutti gli ordini di scuola dalla primaria alla secondaria di II grado, anche se la maggioranza frequenta la scuola primaria.
Nello specifico, l’indagine ha poi analizzato 5 aree: i tempi, gli spazi, e le metodologie didattiche; la partecipazione alle attività didattiche e le relazioni a distanza; le emozioni prevalenti provate e i comportamenti osservati nei figli; i punti di forza e di debolezza delle modalità didattiche in remoto; desideri e timori sulla ripresa della scuola.
Il bilancio dell’esperienza
I genitori hanno riconosciuto come positivo il maggior utilizzo di tecnologie digitali per lo studio e la didattica; la possibilità di conoscere maggiormente le attività didattiche dei propri figli e l’acquisizione di nuove competenze digitali da parte dei bambini. Gli aspetti negativi – secondo i genitori – riguardano le relazioni a distanza con i compagni e con gli insegnanti; la quantità di compiti da svolgere, ritenuta spesso eccessiva; la scarsa varietà nella proposta didattica; il difficile bilanciamento del tempo dedicato alle lezioni, ai compiti e allo svago. Questi lati negativi sono ritenuti preponderanti dal 65% delle madri.