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Nell’immaginario comune sono disturbi tipici dell’età adulta. Invece, i problemi del respiro nel sonno possono interessare anche i bambini, inclusi quelli di pochi mesi di vita. È stato ribadito anche nel corso del recente congresso della Società italiana di otorinolaringoiatria pediatrica. Secondo le statistiche, circa il 20% dei bambini russa durante il sonno, con una frequenza di almeno tre giorni alla settimana. Il 2-3%, poi, soffre di un disturbo più complesso: le apnee notturne (OSAS – Obstructive sleep apnea syndrome).
Russamento e apnee notturne
Il russamento è il rumore fastidioso emesso mentre si dorme, dovuto al passaggio veloce dell’aria in un condotto ristretto (bocca o naso). Per apnea notturna, invece, si intende un arresto del respiro che duri almeno 10 secondi. Nei bambini, in realtà, è molto più frequente una condizione di fatica respiratoria continua, che viene denominata “UARS”, letteralmente “ Sindrome delle aumentate resistenze delle vie aeree superiori”.
Conseguenze importanti
I disturbi del respiro nel sonno sono dovuti a ragioni diverse, in molti casi a un’ipertrofia di adenoid
i
e tonsille. Indipendentemente dalla causa, non vanno sottovalutati. Soprattutto se prolungati nel tempo, possono avere una serie di ripercussioni importanti. Se il piccolo dorme male, infatti, di giorno può avere scarso rendimento scolastico, difficoltà di attenzione, scarsa concentrazione. Inoltre, russamento &Co potrebbero abbassare i livelli del Gh, l’ormone della crescita, e la produzione di citochine, sostanza di difesa. Di conseguenza, i bambini potrebbero avere problemi di accrescimento e/o essere più vulnerabili alle malattie. Infine, l’alternanza di fasi di ipossia (mancanza di ossigeno) e di ossigenazione, tipica dei bambini con apnee notturne, può predisporre al diabete e all’aterosclerosi.
I segnali da non sottovalutare
Ma come fare a capire se il bambino soffre di disturbi del respiro problematici? È bene chiedere consiglio al pediata se il piccolo:
– russa costantemente notte dopo notte;
– si risveglia spesso;
– di giorno è sempre stanco o, al contrario, iperagitato;
– è soggetto a pavor nocturnus, ossia crisi di terrore associate a incubi;
– di notte piange spesso senza motivo apparente;
– soffre di enuresi notturna, ossia perdita involontaria di pipì;
– ha difficoltà scolastiche e problemi di concentrazione e memoria.