Argomenti trattati
I disturbi del sonno nei bambini affliggono molte famiglie. Difficoltà di addormentamento, incubi, risvegli frequenti… sono tanti i motivi per cui i piccoli non dormono come dovrebbero per la loro età. Ecco allora come affrontarli per il benessere del piccolo e di… tutta la famiglia!
Sono provocati dall’ansia
I disturbi del sonno nei bambini si manifestano se presenti stati d’ansietà, come per esempio il divenire via via più consapevoli di se stessi o della relazione esistente fra genitori. Anche le conquiste di tutti i giorni dei bambini possono creare ansia o eccitazione e provocare disturbi del sonno nei bambini.
Nel primo anno di vita
I neonati dormono molto, ma ben presto riescono a stare svegli per periodi più lunghi che non saranno impegnati soltanto ad alimentarsi, ma anche ad essere accarezzati dai genitori, a guardarsi, sorridersi, a “parlare” con loro.
Nel secondo anno
Anche gli stati di ansia del secondo anno di vita, che provocano in molti bambini incubi e paure, sono segnali del processo di maturazione mentale e della immaginazione creativa e sono legate spesso ai primi distacchi.
Nel terzo anno
Intorno a questa età i bambini chiamano spesso i genitori dopo essere stati messi a letto o esprimono la paura del buio: è una fase normale nello sviluppo infantile e può essere legata alla consapevolezza della progressiva autonomia rispetto ai genitori.
I consigli per i genitori
“I genitori – spiega la dottoressa Cristiana De Ranieri, psicologia clinica, ospedale pediatrico bambino Gesù – possono accompagnare l’evoluzione del sonno del bambino contenendone i lati emotivamente più forti: bisogna essere elastici, ma al tempo stesso mantenere anche posizioni ferme. Come per gli altri comportamenti, infatti, fornire un confine e dare una regolarità alle abitudini rispetto al sonno aiuta il bambino a sentirsi contenuto e dà continuità alle sue esperienze: tanto nel corso della giornata quanto durante la notte”.
Chiedersi qual è l’elemento di disturbo
“Di fronte ad una modifica delle abitudini che riguardano il sonno – dichiara la psicologa del Bambino Gesù – chiediamo sempre quale possa essere l’elemento di “disturbo” (per esempio una nuova esperienza oppure un evento inatteso). Qualora una difficoltà nella sfera dell’addormentamento dovesse permanere a lungo nel tempo o assumere dimensioni incontrollabili tanto da ostacolare il sereno svolgersi della vita del bambino e della famiglia, o anche soltanto se i genitori dovessero sentirsi stanchi, confusi e senza risorse, potrà essere utile consultare uno psicologo dell’età evolutiva”.