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L’affaticamento visivo dei più piccoli è in aumento a causa dei dispositivi digitali, come computer e smartphone. Già a due anni i piccoli di casa smanettano senza problemi con il telefonino dei genitori e, crescendo, diventano sempre più autonomi nell’utilizzo dei dispositivi elettronici e sempre più tempo vi trascorrono tra videogiochi e social network. A farne le spese, ovviamente è la vista.
Affaticamento visivo
Secondo l’American optometric association, l’83% dei bambini usa computer e smartphone per 3 o più ore al giorno; ogni americano possiede mediamente quattro dispositivi digitali e vi trascorre 60 ore a settimana. Il 70% degli “smanettoni” soffrirebbe di affaticamento visivo (“digital eye strain”) che causa irritazione degli occhi, emicrania e dolori al collo e alla schiena per la cattiva postura.
I campanelli d’allarme
Un ruolo fondamentale lo svolgono i genitori: bisogna stare attenti, infatti, alla postura e anche ad alcuni atteggiamenti dei propri figli. In caso di miopia, per esempio, il bambino tende a chinarsi sul quaderno e, quando la maestra chiede di leggere alla lavagna, risponde tardivamente proprio per la difficoltà nella messa a fuoco. L’astigmatismo interessa tra il 15 e il 25% dei giovanissimi e può essere confuso con difficoltà nella lettura del bambino: solo con una diagnosi precoce e la pronta correzione si evita il peggioramento dei disturbi e si limitano i problemi di apprendimento dovuti ai difetti di vista.
Limitare l’uso di tablet e pc
L’uso prolungato di dispositivi digitali da parte dei più piccoli è un fenomeno recente, che perciò ancora non ha evidenze scientifiche per quanto riguarda le conseguenze sulla vista. “Questi screening di popolazione ci diranno fino a che punto questi dispositivi nuocciono all’occhio giovane”, spiega Francesco Loperfido, consulente della Commissione difesa vista, un organismo nato nel 1972 proprio per dare informazioni sulla salute degli occhi. “Bisognerebbe sospendere l’utilizzo dopo 4-5 ore” continua Loperfido, distinguendo tra computer e tablet, “quest’ultimo, infatti, costringe una messa a fuoco più ravvicinata, sui 25cm, rispetto ai 45cm dello schermo del computer”.
Occhiali di protezione
E non sono da sottovalutare i rischi della luce blu dei dispositivi che, oltre ad interferire con la normale durata del sonno, creando problemi ai bambini nell’addormentarsi, sarebbe pericolosa per gli occhi. “I primi risultati mostrano che determina un accumulo di danni a livello retinico che potrebbe portare alla degenerazione maculare della retina” spiega l’esperto. “Esistono già in commercio degli occhiali con lenti in grado di proteggere verso questo spettro di luce e sarà a breve in commercio una lente bianca in grado di arrestare del tutto questa luce”.