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La quarta ondata l’ha dimostrato chiaramente: il Covid-19 non risparmia nemmeno i bambini, anzi la fascia pediatrica è stata una di quelle più colpite in questi mesi. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi i bimbi manifestano sintomi lievi. Tuttavia, possono sviluppare una complicanza molto pericolosa: la sindrome infiammatoria multisistemica o MIS-C. Ma che cos’è la sindrome multisistemica che colpisce i bambini dopo il Covid? Si tratta di una malattia che non va sottovalutata, ma se affrontata tempestivamente tende a non lasciare strascichi.
Perché adulti e bambini si ammalano in maniera diversa?
È vero che nelle prime fasi il Covid-19 sembrava colpire soprattutto gli anziani e le persone più deboli, tuttavia con il passare del tempo ci si è resi conto che in realtà nessuna categoria è immune, tanto che nelle ultime settimane l’incidenza di casi in età pediatrica è aumentata. Tendenzialmente i bambini sviluppano una malattia in forma più leggera rispetto agli adulti, ma talvolta possono sviluppare forme serie, che richiedono il ricovero. Inoltre, in età infantile il virus SARS-CoV-2 può causare la sindrome infiammatoria multisistemica, la MIS-C, che può essere particolarmente aggressiva e rendere necessario il ricorso alla terapia intensiva. Ecco che cos’è la sindrome infiammatoria multisistemica.
Che cos’è la MIS-C?
In genere, la MIS-C compare a distanza di un mese-un mese e mezzo dal Covid-19, anche in bambini che non hanno avuto sintomi o che hanno avuto solo sintomi lievi. Può causare infiammazione in diverse parti dell’organismo, come cuore, polmoni, reni e tratto gastrointestinale. Secondo le stime, nell’80-85% dei bambini provoca un’alterazione del ventricolo sinistro, la camera del cuore che spinge il sangue in tutto l’organismo.
Con l’aumento dei casi di Covid-19 in età pediatrica registrato a cavallo fra la fine del 2021 e le prime settimane del 2022, gli esperti hanno temuto un boom di MIS-C. “Sappiamo che nei bambini a distanza di circa un mese dall’infezione da Covid, anche se asintomatica, può verificarsi questa sindrome infiammatoria multisistemica, grave e pericolosa. Per questo temiamo che questi grandi numeri di contagi possano avere effetti a distanza nelle prossime settimane” aveva dichiarato a inizio gennaio la dottoressa Francesca Bellini, direttore sanitario dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Fortunatamente la situazione, per ora, sembra sotto controllo, anche se ovviamente i rischi rimangono. Non bisogna dimenticare, poi, che teoricamente qualunque bambino potrebbe sviluppare questa temibile complicanza.
Cosa fa il coronavirus al cuore?
Secondo uno studio coordinato da un team di ricercatori della University of Pennsylvania, pubblicato sul Journal of the American Heart Association, i bambini che dopo il Covid hanno sviluppato la sindrome infiammatoria multisistemica tornano ad avere una funzionalità cardiaca normale entro tre-quattro mesi.
La ricerca ha coinvolto 60 bambini, con un’età media di 11 anni, che tra l’aprile 2020 e il gennaio 2021 erano stati ricoverati per MIS-C. Tutti sono stati sottoposti a una serie di esami cardiaci, durante e dopo il ricovero. Gli autori hanno confrontato gli esiti di queste indagini con quelli di analoghe indagini compiute in bambini che non avevano avuto né MIS-C né Covid. Ebbene, dal confronto è emerso che inizialmente nei bambini con MIS-C era presente un importante decadimento della funzionalità cardiaca tanto che l’81% di loro presentava problemi di contrattilità del ventricolo sinistro. Già dopo la prima settimana dal ricovero, però, la situazione era migliorata e nel giro di tre-quattro mesi i ragazzini avevano recuperato pienamente la funzionalità cardiaca.
Fonti / Bibliografia
- For Parents: Multisystem Inflammatory Syndrome in Children (MIS-C) associated with COVID-19 | CDCInformation for parents about a condition associated with COVID-19 called Multisystem Inflammatory Syndrome in Children (MIS-C).
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